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John William Godward (1861-1922) | Victorian-Era painter


John William Godward🎨 was a painter from England. He lived from 1861 to 1922.
He is best known for his numerous paintings of lovely young women in classical settings. Godward was one of the premier painters of the late Pre-Raphaelite/Neo-Classicist era, an era of painting which ended in the early Twentieth Century when the more modern styles of artists like Pablo Picasso🎨 became the focus of the art world. Godward🎨 was born in Wimbledon, England.
His father worked in the financial arena, and was said to be overbearing and strict with his son. Godward's parents did not approve of his decision to become an artist, and even went so far as to cut his image out of family portraits. Godward was known to be shy and humble. He was not one to socialize or self-promote.

John William Godward 1861-1922 | British Victorian Neo-Classicist painter

Despite this, Godward🎨 exhibited his work at the Royal Academy starting in 1887 and received good reviews early on. Godward studied art from painter Sir Lawrence Alma-Tadema🎨.
From Alma-Tadema, Godward learned to look to ancient Greek and Roman art for inspiration. Godward used classical architecture as a background for his images of clothed and partially clothed young women. He frequently included marble railings, walls etc. in the background of his paintings for a classical look.
His best known picture is Dolce Far Niente🎨, which he painted in 1904.
Although Godward painted until his death in 1992, his best known works mainly date to the period around the turn of the century. What ruined Godward's career was the advent of painters with a more modern sensibility like Pablo Picasso🎨. Almost overnight, Godward's work with its classical influence and style was seen as old fashioned and not with the times.
Godward committed suicide when he was 61. He is said to have left behind a suicide note which read, "The world is not big enough for myself and a Picasso".
While critics of Godward's era turned on his style of classically inspired art for more modern styles, contemporary critics are much more favorable of Godward. Today, Godward is seen as an important painter in a style which fell out of fashion but is nevertheless important and meaningful. | © Heritage Auctions

John William Godward 1861-1922 | British Victorian Neo-Classicist painter

John William Godward 1861-1922 | British Victorian Neo-Classicist painter

John William Godward 1861-1922 | British Victorian Neo-Classicist painter

John William Godward 1861-1922 | British Victorian Neo-Classicist painter

John William Godward 1861-1922 | British Victorian Neo-Classicist painter

John William Godward 1861-1922 | British Victorian Neo-Classicist painter




















John William Godward🎨 (Wimbledon, 9 agosto 1861 - Londra, 13 dicembre 1922) è stato un pittore Inglese🎨, operante nella fase finale del periodo Pre Raffaellita / Neo-classico.
Godward era un pittore vittoriano neoclassico molto vicino a sir Lawrence Alma-Tadema🎨 (era considerato il suo pupillo). Godette di vasta popolarità, ma il suo stile pittorico risultò superato e perse i favori del pubblico e della critica con l'avvento delle avanguardie. Si suicidò all'età di 61 anni e pare che in un biglietto di commiato abbia motivato il suo atto con lo spregio della bellezza che vedeva essere invalso nella pittura, scrivendo che "il mondo non è abbastanza grande per lui e per un Picasso🎨 assieme".
Nato e cresciuto a Wilton Grove, nei pressi di Wimbledon, Godward iniziò ad esporre alla Royal Academy nel 1887. Nel 1912, innamoratosi di una sua modella italiana, partì per l'Italia e visse sette anni a Roma dove, accomunato dalla passione per l'antichità classica, ebbe stretti rapporti con i Bompiani, Roberto e Augusto.
Tornato in Inghilterra nel 1919, si suicidò, pare con un forno a gas, tre anni dopo. È sepolto a Londra.
Tutta la sua vita fu contrassegnata dai dissapori familiari. I suoi parenti, che già avevano osteggiato la sua scelta di diventare artista, interruppero ogni rapporto con lui quando se ne andò con la modella. Alla sua morte, indignandosi e vergognandosi dell'accaduto distrussero tutte le sue carte e le sue immagini: a quanto risulta non è rimasta di lui neppure una fotografia.
Attività artistica
Artisticamente Godward🎨 era seguace delle teorie di Frederic Leighton. Ma il suo stile era più vicino ad Alma-Tadema, con cui condivideva una forte passione per l'architettura classica, e soprattutto per le strutture marmoree. Nella maggior parte delle sue opere, sempre sontuose e colme di grazia, sono rappresentate donne in abbigliamento classico posanti su sfondi marcatamente decorativi, spesso su un terrazzo di marmo, anche se nelle sue opere non mancano figure femminili (esempio notevole ne è il Tepidarium, 1913: un titolo mutuato da una controversa opera di Alma-Tadema).


I titoli delle sue opere riflettono la fonte della sua ispirazione: la civiltà classica, in particolare quella dell'antica Roma (attestante la sua vicinanza artistica ad Alma-Tadema), ma anche - talvolta - quella greca, a testimonianza dei suoi, seppur più limitati, legami con Leighton.
Data la diffusione dell'erudizione classica tra il potenziale pubblico delle sue opere, la meticolosa cura per i dettagli era notevolmente importante per un pittore di questo genere. Alma-Tadema🎨 che, oltre che pittore, era anche archeologo, si recava sui siti storici e collezionava reperti, utilizzati poi nei suoi dipinti: anche Godward studiava minuziosamente l'architettura e l'abbigliamento classico per fornire alle proprie opere il marchio dell'autenticità. Inoltre, nei propri quadri egli riproduceva scrupolosamente altri particolari, quali pelli d'animali (v. i superbi esempi dei dipinti Riposo meridiano, 1910, e Un fresco ritiro, 1910) o fiori selvatici (ad esempio Nerissa, 1906, o Fiori d'estate, 1903).
Il fatto che in tante tele di Godward compaiono belle donne in pose studiate, congiunto alla vivacità di colori della sua tavolozza, ha indotto taluni ad avvicinarlo ai Preraffaelliti. Tuttavia, la scelta dei suoi soggetti, per lo più legati alla civiltà classica (anziché, ad esempio, alle leggende del ciclo arturiano) tradisce la sua appartenenza alla tendenza, comune a tanti pittori del periodo, del Neoclassicismo vittoriano appunto, che attraverso la lente dell'omaggio all'antichità faceva riprodurre immagini di un mondo idealizzato e romanticizzato, tanto da far parlare d'una visione del mondo da «vittoriano togato», come venne rinfacciato, sia a Godward che ad Alma-Tadema🎨. Una delle sue opere più note è Dolce far niente (1904). Come in molti altri casi, Godward dipinse diverse varianti di questo quadro, la prima delle quali - a quanto è noto - risale al 1897.