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David Burliuk | The Father of Russian Futurism

David Davidovich Burlyuk, Burlyuk also spelled Burliuk /Дави́д Дави́дович Бурлю́к (1882-1967), Russian poet, painter, critic, and publisher who became the centre of the Russian Futurist movement, even though his output in the fields of poetry and painting was smaller than that of his peers. Burlyuk excelled at discovering talent and was one of the first to publish the poetry of Velimir Khlebnikov and to recognize Vladimir Mayakovsky’s brilliance.
It was largely because of Burlyuk’s efforts that the Russian avant-garde became known in Europe and the United States.



Burlyuk was the son of an estate manager and the oldest of a group of talented siblings. After graduating from high school, he studied at art schools in Kazan (1898-99) and Odessa (1899-1901).
For Burlyuk, studying art was merely a formality.
His real interest was in organizing exhibitions.
After a short period of study at the Royal Arts Academy of Munich (1902-03) and the studio of Fernand Cormon at the École des Beaux-Arts in Paris (1904), Burlyuk returned to Russia, where he participated in exhibitions in Kharkov (1905) and Moscow (1906-07).
In 1908 he organized two exhibitions of contemporary art: “Venok-Stefanos” in Moscow and “Zveno” (“Link”) in Kiev, where he published his first manifesto.
During this period he also participated in the St. Petersburg exhibition “Modern Currents in Art”. In 1909-10 he returned to Odessa in order to receive a diploma.

From 1910-1914 Burlyuk studied at the Moscow School of Painting, Sculpture, and Architecture-from which he was expelled, along with Mayakovsky, for his “obsession with Futurism”.
During this period he was extremely active in organizational and exhibition work, holding memberships in many groups-among them Union of Youth (a group of Futurist artists based in St. Petersburg), Jack of Diamonds (an Avant-garde group based in Moscow), and Der Blaue Reiter (group based in Munich) - and participating in most of the nonacademic and avant-garde exhibitions.


Burlyuk became one of the leaders of the avant-garde movement, publishing articles, manifestos, and appeals and organizing public talks and debates.
He was one of the founders of the art and literary group Hylaea (Russian: Gileya), which, together with Aleksey Kruchyonykh, Mayakovsky, and Khlebnikov, published in 1912 the famous manifesto of Russian Futurism, Poshchochina obshchestvennomu vkusu (A Slap in the Face of Public Taste).
In 1913-14 he took part in a “Futurist tour” of lectures and poetry readings throughout Russia with the poets Mayakovsky and Vasily Kamensky.
It was because of his activity in all these fields that he was soon to become known as “The Father of Russian Futurism”.


Burlyuk’s artistic evolution took him from Post-Impressionism (1900-01; which he referred to as Impressionism) to Neo-Primitivism (early 1910s, influenced by Mikhail Larionov), a style in which he created some of his best paintings.
He endeavoured to synthesize principles of Russian folk art with avant-garde concepts of European painting and fashioned his own artistic principle of “the depiction of an object from various points of view” (as in his painting Bridge: Landscape from Four Points of View, 1911).
At the same time, Burlyuk also painted traditional realistic landscapes, portraits and still lifes in which surface texture played an important role.
From 1915-1917 Burlyuk lived in the Urals, and from 1920-1922 he resided in Japan.
In his later years Burlyuk’s most noteworthy work was in the field of publishing in the United States, where he moved in 1922.
There he published the journal Color and Rhyme (1930-66) and contributed both writings and artwork. | Andrei D. Sarabianov © Encyclopædia Britannica, Inc.






















David Davidovich Burliuk /Дави́д Дави́дович Бурлю́к nacque a Char’kov 1882 da una famiglia della classe privilegiata russa. Sua moglie fu istruita con i rampolli dello zar. Nel 1898 frequentò le scuole d’arte di Kazan e poi di Odessa e Mosca.
Nel 1902 si recò a Monaco per studiare presso Azbé, W. Diez e Archipov e nel 1904 frequentò a Parigi lo studio di Cormon.
I suoi primi lavori si rifecero all'arte Fauve "violenti nei colori e dalla verniciata greve" e furono esposti alla mostra del "Blaue Reiter" di Monaco.
Tornato a Mosca nel 1907 entrò in rapporto con gli artisti delle avanguardie ed in particolare strinse amicizia con Larionov e Goncarova. L’influenza di costoro lo spinsero verso il Primitivismo il cui contributo è stato sovente trascurato a favore del più noto intervento sulla scena letteraria Cubo-Futurista.
Nello stesso anno, insieme al gruppo della “Rosa azzurra”, espose per la prima volta a Mosca tele di paesaggi impressionisti ai quali aveva aggiunto dei supporti in gesso.
Con Larionov Gontcharova ed Exter organizzò importanti esposizioni a Pietroburgo tra le quali: “La maglia” (1908) e “Fante di quadri” (1910).
In quegli stessi anni dette vita ai gruppi “La Ghirlanda”,“La Rosa azzurra” (1907) ed al circolo “Poeti russi moderni” (1909).
L’«Esposizione delle Tendenze Moderne», inaugurata il 25 aprile 1908, fu la sua prima, seria aggressione al gusto comune; nella primavera del 1909 allestì una mostra ancor più ampia intitolata genericamente "Gli Impressionisti".


Dopo la pubblicazione, sempre nel 1909, del manifesto del Futurismo di Marinetti, grazie al suo intuito, David comprese che la nuova estetica Futurista avrebbe permesso alla pittura russa di liberarsi dalle preoccupazioni storiche, sociali e nazionali che l’avevano fin lì sopraffatta.
Poco dopo essere giunto a S. Pietroburgo Burljuk entrò in contatto con i suoi cenacoli letterari e culturali in particolare quello condotto da Nikolaj Kulbin. Nel marzo 1910 i gruppi "Triangolo" di Kul'bin e la "Corona" dei fratelli Burljuk, allestirono a S. Pietroburgo una mostra che oltre ai dipinti ospitò anche mobili moderni, sculture popolari, disegni e autografi di scrittori russi.
Nello stesso anno, insieme a Chlebnikov, Kemenskij ed Elena Guru pubblicò la raccolta Sadok Sudej, una miscellanea di versi e prose d’avanguardia dei membri del "Triangolo", tra cui David Burljuk, Vasilij Kamenskij, Chlebnikov, Elena Guro e Michail Matjusin.

Sadok Sudej si conquistò rapidamente la notorietà, in parte perché era stampato su carta da parati, ma soprattutto in virtù del suo stile straordinario, che contri buì a far nascere uno spirito nuovo, prevalentemente futurista, nei circoli artistici del paese.
Nello stesso anno pubblicò il saggio "In difesa della nuova arte".
Nel 1911, dopo essere stato espulso dall' Istituto d'arte di Mosca come oppositore della tradizione artistica, David Burljuk e Vasilij Kamenskij dettero vita al gruppo artistico-letterario moscovita Gileja che nel 1913 entrò a far parte dell’Unione della Gioventù.
Con altri Futuristi intraprese una pubblica campagna con conferenze, giornali e film tutti incentrati sulla follia della moderna vita industriale.
Pur essendo ben presente nella pittura russa dopo il 1907 (quando ancora studiava alla Scuola di Mosca), partecipò anche al movimento centrale della pittura europea d’avanguardia, grazie ai legami con Kandinskij, di cui subì l’influenza, e con il gruppo “Der Blaue Reiter”.
Nel 1914 invitò Marinetti In Russia e ne divenne amico. Divenuto un convinto sostenitore dell’arte futurista compì con Majakovskij e Kamenskij, un giro di propaganda futurista in numerose città della Russia.


Si può dire che senza l’energia organizzativa e la capacità di scopritore di talenti di David Burljuk il movimento futurista russo difficilmente avrebbe potuto spiccare il volo; egli si muoveva con facilità da un movimento all’altro ma non avanzò diritti di priorità sui diversi sviluppi letterari e artistici, al contrario di Larionov che detestava i rivali.
All’interno del futurismo russo si distnse anche per le geniali intuizioni polimateriche anticipatrici di quelle Dadaiste.
In alcuni suoi lavori fece ricorso ad una serie di espedienti realizzativi complessi, associando ai colori ad olio legno, vetro, rame, latta e gesso (Svjatoslav 1914-1915) “come sottolineatura del carattere violento dell’atto creativo”.
Una combinazione dell’istanza futurista con il suprematismo di Malevic contrassegnò alcuni suoi dipinti come “Il ritratto di Vasilij Kamenskij” del 1916.

David Burljuk divenne uno dei maggiori rappresentanti del movimento cubofuturista.
Dopo la Rivoluzione d’ottobre 1918 lasciò il suo paese e, dopo aver trascorso un soggiorno in Cina, in Giappone e nei Mari del Sud, nel 1922 si stabilì negli Stati Uniti dove, forse senza una vera necessità economica, recitò anche il ruolo del buffone.
In quel periodo suoi soggetti variarono dal neo-primitivismo dei dipinti della vita contadina in Russia al futurismo delle rappresentazioni dei pescatori dei Mari del Sud. Molte sue opere scomparvero nella Russia rivoluzionaria.
Negli Stati Uniti egli sviluppò il suo "stile radio" uno stile che integrava Simbolismo, Neo-primitivismo ed Espressionismo.
Nel 1923 espose le sue opere all’Art Center di New York. Morì a New York nel 1967.
Prima di morire tornò due volte in patria, in una delle quali come ospite d’onore.
Durante tutta la sua vita Burljuk fu un innovatore, un individuo pieno di energie ed un'ottimista.
I suoi primi lavori della sperimentazione pre-rivoluzionaria furono sicuramente i più creativi.