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Allen Jones RA, 1937 | Pop Art painter and sculptor



Allen Jones studied at Hornsey College of Art from 1955-1959 and the Royal College of Art from 1959-1960. Between 1961-1983 he taught at Croydon College of Art, Chelsea School of Art, University of South Florida, Hochschule für Bildenden Kunst, Hamburg, University of California, Los Angeles, University of California, Irvine and Hochschule der Kunste, Berlin. Jones was appointed a Trustee of the British Museum from 1990-1999.









From the early 1960s his international reputation was established as a painter, printmaker and sculptor. Over the past 40 years his work has been exhibited around the world in both solo and group exhibitions. There have been three major retrospectives of his work. The first at the Walker Art Gallery, Liverpool, travelling to the Serpentine Gallery, London and to four venues in Germany. The second at the ICA, London, which travelled to the Fruit Market, Edinburgh and Arnolfini, Bristol, and the third at the Barbican, London, which was subsequently toured worldwide by the British Council.
Jones’s designs for stage and television include Oh Calcutta! for Kenneth Tynan, Manner wir kommen (West Deutsche Rundfunk), Understanding Opera (LWT), Satie/Cinema (Baallet Rambert) and Signed in Red (Royal Ballet, London). Jones lives and works in London and Oxfordshire.

Recent Solo Exhibitions
  • 2012 Völklinger Hütte, Center for European Art and Industrial Culture, Saarbrücken;
  • 2011 Wetterling Gallery, Gothenberg;
  • 2010 Marlborough Fine Art, London;
  • 2009 Gallerie Patrice Trigano, Paris;
  • Levy Gallery, Hamburg;
  • 2007 Alan Cristea Gallery, London;
  • 2003 Alan Cristea Gallery, London;
  • Galerie Ernst Hilger, Vienna;
  • 1999 Academy, Helsinki;
  • Ars Nova Museum of Contemporary Art, Turku, Finland;
  • As Vaal Galerii, Tallinn, Estonia.
Selected Collections
  • Arts Council;
  • British Council;
  • Contemporary Art Society;
  • National Museum of Wales, Cardiff;
  • National Portrait Gallery, London;
  • Tate Gallery;
  • Victoria and Albert Museum;
  • Walker Art Gallery, Liverpool;
  • York City Art Gallery;
  • Calouste Gulbenkian Collection, Lisbon, Portugal;
  • Chicago Museum of Art, Chicago, USA;
  • Kunsthalle Hamburg, Germany;
  • Moderna Museet, Stockholm, Sweden;
  • Musée Royaux des Beaux-Arts, Brussels;
  • Museum of Contemporary Art, Ghent, Belgium;
  • Museum of 20th Century Art, Vienna, Austria;
  • Museum of Modern Art, New York, USA;
  • Nagoake Museum, Japan;
  • Regional Museum, Olinda, Brazil;
  • Whitney Museum of American Art;
  • New York, USA.
Selected Commissions
  • Yuzi Paradise Sculpture Park, Guilin, China;
  • Liverpool Garden Festival; 
  • Frederick Weisman Foundation, Los Angeles;
  • Cotton’s Atrium, London;
  • London Heathrow Terminal 4;
  • London Docklands Development Board;
  • Chelsea and Westminster Hospital, London;
  • Swire Properties;
  • Taikoo Place, Hong Kong;
  • Goodwood Sculpture Park, Sussex;
  • Chatsworth, Derbyshire;
  • GlaxoSmithKline World HQ, London. | © Royal Academy of Arts.























Allen Jones was awarded the Prix des Jeunes Artistes at the 1963 Paris Biennale. He is a Senior Academician at the Royal Academy of Arts.























































Allen Jones (Southampton, 1º settembre 1937) è uno scultore e artista pop Britannico. Vive e lavora a Londra.
Jones è nato a Southampton e dal 1955-1961 ha studiato presso il College Hornsey of Art (Londra).
studia pittura e litografia allo Hornsey College, e presso il Royal College of Art di Londra.
Del 1963 è la prima personale alla Arthur Tooth and Sons di Londra. L'anno successivo si trasferisce a New York.
Dal 1968 viene invitato spesso a tenere lezioni, in qualità di professore ospite, presso alcune fra le più prestigiose università americane ed europee. Nel 1969, espone per la prima volta in Italia, a Milano. Intensa l'attività espositiva che lo porta a viaggiare, in Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone. Riceve numerosi riconoscimenti (tra cui la nomina a membro della Royal Academy of Art di Londra e del British Museum), premi (Art and Work, Heitland Foundation) e commissioni per opere collocate in importanti spazi pubblici.

All'inizio degli anni Sessanta, ancora studente, aderisce alle provocazioni di un gruppo di suoi compagni nei confronti dell'insegnamento tradizionale, in favore di un'arte attenta al quotidiano, sensibile ai condizionamenti dei moderni mezzi di comunicazione, di cui vengono recuperati i codici linguistici, e alle immagini e ai miti della cultura di massa. Nasce la cosiddetta Pop Art (il fenomeno si sviluppa contemporaneamente anche negli Stati Uniti), che utilizza l'ampio repertorio dell'iconografiapopolare, condizionata dai fumetti, dalla pubblicità, dai rotocalchi, dalla televisione, dai prodotti industriali tipici della società dei consumi.
Nel 1969 Jones riesce a provocare l'opinione pubblica, progettando una serie di tre sculture in fibra di vetro dipinta, rappresentanti donne di dimensioni reali, vestite con stivali e mutandine di cuoio, parrucca e ciglia finte, che a seconda della posizione simulano elementi d'arredo:l'attaccapanni, il tavolo, la sedia.
Oltre a scandalizzare, per la spregiudicatezza del tema trattato, l'artista raggiunge l'obiettivo di un suo completo "straniamento" affidandone l'esecuzione tecnica delle tre figure e dei loro accessori ad industrie specializzate.
  • Gli anni Sessanta
Anche l'erotismo, diffuso dalle reclame e dalle copertine delle riviste patinate, diventa un bene di consumo, assimilato con la stessa voracità con cui si mangia un hamburger, si beve una Coca Cola o si legge un fumetto. E come tutti i miti, l'immaginario collettivo lo carica di simboli per esorcizzarlo: scarpe con tacchi a spillo, reggicalze, parrucche, fruste, corpetti attillati, stivali, cravatte e cappelli.
Con la fervida capacità inventiva e descrittiva e l'innata ironia che lo contraddistinguono, Allen Jones attinge a questo repertorio dando vita ad immagini sensuali, provocatorie nella loro sfrontata immediatezza. I colori agresivamente luminosi, quasi accecanti e le grandi dimensioni delle tele accentuano il senso di coinvolgimento e di fascinazione già insito nelle immagini delle pin-up inguainate, delle coppie di amanti senza volto sorprese nell'impeto dell'amplesso (celebre la serie Concerning marriages del 1964, realizzata lo stesso anno del suo matrimonio), nella figura dell'ermafrodito.
  • Il voyeur
Il tema del voyerismo, che compare nelle opere di Allen Jones degli anni Settanta. Le pin-up con la loro forte carica erotica, vengono ora guardate come attraverso il buco di una serratura o, con malizia, dal sotto in su. Ma non si avverte curiosità morbosa: c'è ironia, c'è maturità, c'è la consapevolezza che la Pop Art si sta esaurendo e che è necessario dare avvio ad una nuova stagione.
"Ci sono opere che segnano inequivocabilmente tale passaggio come Interim e Strange Music del 1977 e Enunciation del 1979. Ancora sono le ossessioni del corpo, ma la chiave inizia ad essere ben diversa da quelle precedenti, il palcoscenico immaginario sul quale sempre le figure di Jones hanno recitato diviene ora reale, gli ammiccamenti ambigui trovano ora un loro sfogo, si direbbe conclusivo, nell'ironico diavolo tentatore che campeggia nella tela del 1979, il colore si dispiega con una libertà da tempo negata". (Walter Guadagnini, dal testo in catalogo).
  • Le grafiche
Serialità e riproducibilità appartengono alla "filosofia" della Pop Art, perchè corrispondono al meccanismo proprio dei mass media: quanto più un'immagine è ripetuta tanto più risulta convincente, quanto più è facile riprodurla tanto più massiccia è la sua diffusione.
La tecnica litografica diventa così il mezzo per infrangere il concetto di unicità dell'opera d'arte e di eccezionalità del suo manifestarsi, creando un oggetto artistico largamente fruibile.
Gli artisti pop infatti puntano sulla percezione dell'immagine diretta e veloce da parte dell'osservatore, abituato ormai ad un approccio consumistico anche nei confronti della cosiddetta cultura.
Allen Jones si dedica alla litografia fin dai suoi esordi (la insegna per due anni al Croydon College of Art) trovandola, per l'immediatezza dell'esecuzione, congeniale alla sua necessità di stendere pastosi strati di colore sull'intera superficie del foglio con un solo gesto: operazione questa che contribuisce ad accentuare il potenziale erotico della scena rappresentata.

Gli anni ottanta e novanta
E' un ventennio che segna una ulteriore evoluzione nel lavoro di Allen Jones. Senza rinnegare le sue matrici pop nell'attenzione all'enviroment metropolitano, l'artista inglese dispiega le sue composizioni con una libertà di invenzione e una ricerca cromatica a larghe campiture la cui ascendenza matissiana risulta ora sempre più evidente, a testimonianza dell'intensa ricerca degli ultimi anni. L'occhio indiscreto, ma sempre ironico, del voyeur si trasferisce nei locali carichi di luci, odori e suoni dei piano bar o negli studi d'artista. La musica -che sembra quasi di udire- con il suo ritmo cattura i corpi e li fonde in un amplesso vorticoso e l'incontro uomo-donna (trasfigurata, dalla fantasia eccitata, in sirena ammaliatrice) si materializza in danza, in abbraccio voluttuoso, in sensuale perdersi dell'uno nell'altra.

Le sculture del Korova Milkbar dal film Arancia meccanica si ispirano alle opere di Jones, dopo che questi respinse la richiesta di Stanley Kubrick di curare la scenografia del film senza compenso.
Jones ha curato il design nel film Maîtresse del 1975 diretto da Barbet Schroeder.
Nel 1986 è stato nominato membro della Royal Academy.
David Gilmour, chitarrista dei Pink Floyd, tiene in mano una copia di Figures di Allen Jones durante le porzioni di intervista in Pink Floyd a Pompei.