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Paris Bordone | High Renaissance painter

Paris Bordóne, in full Paris Paschalinus Bordone, Bordone also spelled Bordon, (born c. 1500, Treviso, Republic of Venice [Italy] - died Jan. 19, 1571, Venice), Renaissance Venetian painter of religious, mythological, and anecdotal subjects. He is perhaps best known for his striking sexualized paintings of women.
After his father’s death, Bordone moved with his mother to Venice. He probably became a pupil of Titian about 1516 but remained in his workshop for under two years.



There is evidence of tension between the two because Bordone was able to imitate his master’s style so well. In 1523, when Bordone was offered his first commission to paint an altarpiece for a Venetian church, Titian took the work for himself.
Despite this rift, Bordone spent most of his working life in Venice, though he visited France to work temporarily at the court of Francis I in Fontainebleau in 1538.
It was at court that he created many of his paintings of women. He is also said to have visited Augsburg and worked for the Fugger family sometime in the 1540s. Many of his pictures cannot be dated with any certainty. It is also difficult to ascertain whether he was influenced by working with other contemporary artists or merely by viewing prints of their work.
Bordone painted many scenes of the Madonna and saints seated in a landscape (a genre known as sacra conversazione), along with other religious subjects such as Christ Among the Doctors. His finest historical painting is Fisherman Consigning a Ring to the Doge (1534-35), and he first gained public attention after he won the competition to create it.


The painting is characterized by typically bright colours, heavy Titianesque figures, and complex architectural motifs derived from the work of Sebastiano Serlio. Bordone’s style gradually became more Mannerist, with warmer colours, tightly curled draperies, and figures in oddly tilted poses occupying the extreme foreground against a distant landscape.
Though he continued to paint images of the Holy Family in outdoor settings, late in his career he also painted a series of groups of statuesque blonde female figures.
Among these erotic paintings are Diana with Two Nymphs and Venus with Flora. Bordone worked from his studio in Venice after 1560, although many of his important commissions came from Treviso. He also painted portraits throughout his career. | © Encyclopædia Britannica, Inc.















Bordóne, Paris - Pittore, nato a Treviso nel luglio del 1500, morto a Venezia il 19 gennaio 1571. A sette anni il Bordóne, rimasto orfano del padre, un sellaio, fu mandato a Venezia nella bottega del Tiziano. Non vi stette a lungo, dice il Vasari, perché il Vecellio era poco disposto ad insegnare; e così cupido di denaro, che al Bordóne diciottenne, tolse di mano la commissione di una tavola per la chiesa di San Niccolò di Treviso.
Ma il giovane pittore ebbe presto la meritata soddisfazione, chiamato a dipingere nella Loggia di Vicenza una storia a fresco, Noè coi figlioli, sostenendo con onore il confronto con lo stesso Tiziano che nel medesimo luogo aveva dipinto un'altra storia, il Giudizio di Salomone. I due affreschi furono distrutti nel 1539, quando la Loggia fu ricostruita dal Palladio. Levato in alta fama, gli vennero commissioni da ogni parte.
Lasciò opere del suo pennello non solamente nelle chiese di Venezia, di Treviso, del Bellunese, dell'Agordino, ma anche in quelle di Milano e di Crema. Tornato a Venezia, si ammogliò. Intanto non rimaneva ristretta all'Italia la fama del pittore, che fu chiamato alla Corte di Francia, nel 1559 secondo alcuni biografi, ma più probabilmente nel 1538, vivo ancora Francesco I, munifico protettore degli artisti.
Verso il 1540 accettò anche l'invito dei ricchi banchieri Fugger di ornare il loro palazzo di Augusta in Baviera; ma, fatto poi ritorno in Venezia, vi pose stabile dimora, dipingendo quadri per committenti illustri quali Sigismondo Augusto re di Polonia, Maria d'Austria governatrice dei Paesi Bassi, Margherita moglie del duca di Savoia Emanuele Filiberto, il cardinale di Granvelle cancelliere di Carlo V.


Il Bordóne è considerato uno dei più splendidi coloritori della scuola veneziana, degno in talune opere d'esser messo accanto a Tiziano.
Secondo Giovanni Morelli il Bordóne è un coloritore insigne, un nobile artista sempre ragguardevole, ma non di rado troppo volubile e superficiale.
Ed infatti l'attraenza, il fascino delle sue figure muliebri, la morbidezza e armonia del colorito, la potenza del chiaroscuro, principali pregi della sua pittura, sono sminuiti talvolta dal disegno molle e incerto, dalla superficialità del sentimento e da certa maniera trita e spezzata nel piegare.
Del grandissimo numero dei suoi dipinti non pochi andarono smarriti e dispersi, ma molti esistono ancora.
Ricordiamo i più notevoli:
In Italia: Santa conversazione nel duomo di Bari; un magnifico Ritratto di un giovane agli Uffizî di Firenze; un altro mirabile Ritratto d'uomo nella galleria Brignole-Sale di Genova, la Vergine e Santi nella galleria Tadini di Lovere, la Sacra famiglia con San Girolamo nella chiesa di San Celso a Milano; L'Annunciazione all'Accademia di Siena; L'Adorazione dei pastori nella cattedrale di Treviso ecc.


Fuori d'Italia: la Vergine e Santi nel Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino; Bersabea nel bagno nel museo Wallraf di Colonia; Venere e Marte nella collezione Panfik di Francoforte sul Meno; Ritratto di cortigiana nella Galleria nazionale di Londra, La disputa di Cristo fra i Dottori nella collezione Richter di Londra; il Ritratto di Gerolamo Crofft al Louvre di Parigi, la Risurrezione nella Galleria di Stoccarda, ecc.
L'opera in cui Paris Bordóne sale a maggiore altezza è La consegna dell'anello al doge, dipinto nel 1535 per la Scuola di S Marco in Venezia e ora nella Galleria dell'Accademia. Restituito al Bordóne è anche l'altro dipinto, nella stessa Galleria, che rappresenta il vascello dei demoni e la barchetta dei Santi tra la bufera, dell'Adriatico, e che alcuni credevano di Giorgione, altri di Palma il Vecchio.
Giovanni, primogenito del Bordóne, fu anch'esso pittore, ma lontano dal genio paterno. | © Treccani