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Benozzo Gozzoli | Late Gothic / Renaissance painter

Benozzo Gozzoli, also called Benozzo di Lese (born c. 1421, Florence [Italy]-died Oct. 4, 1497, Pistoia), early Italian Renaissance painter whose masterpiece, a fresco cycle in the chapel of the Medici-Riccardi Palace, Florence, reveals a new interest in nature (a careful study of realistic detail in landscape and the costumed figure) and in the representation of human features as definite portraiture.



Gozzoli’s formative collaborations included those with Lorenzo and Vittorio Ghiberti on the third bronze door of the Baptistery, Florence, and with Fra Angelico (1447) on some frescoes in the chapel of Pope Nicholas V, Vatican, and on the ceiling of the Chapel of San Brizio in the cathedral at Orvieto.
At Viterbo (after 1453) he painted nine frescoes of scenes from St. Rose’s life. After painting an altarpiece at Perugia for Collegio Gerolominiano (1456) and visiting Rome in 1458, he returned to Florence, where he painted the frescoed chapel of the Medici-Riccardi Palace (dating from 1459 to 1460).


Gozzoli’s work as a whole has a rather empty facility, but in the latter commission, his “Procession of the Magi” reveals an artist of great decorative talent, with a pronounced gift for landscape and portraiture.
By 1463 he was working at San Gimignano on a cycle of 17 scenes from the life of St. Augustine in the choir of Sant’Agostino (last scene signed and dated 1465) and on a fresco of St. Sebastian (1464). Between 1469-1485 he painted his most extensive commission, a series of 25 frescoes of Old Testament scenes for the Campo Santo (cemetery), Pisa. | © Encyclopædia Britannica, Inc.



















































Benozzo Gozzoli (1421-1497) è stato un pittore Italiano. Nacque intorno al 1421 nel villaggio di Sant'Ilario a Colombano, presso la Badia a Settimo, Scandicci.
Nel 1427 si trasferì con la famiglia a Firenze. Le ipotesi sulla sua prima formazione degli storici dell'arte risultano piuttosto discordanti: l'ipotesi più accreditata sembrerebbe quella di Giorgio Vasari, secondo il quale, Benozzo sarebbe stato discepolo di Beato Angelico. Dal Vasari, oltre le poche notizie sulla vita di Benozzo, riceviamo anche il nome con cui lo conosciamo, il vero nome del pittore era infatti Benozzo di Lese, ribattezzato poi dal Vasari, nella seconda stesura delle Vite 1568, come Benozzo Gozzoli.


Di fatto, si ha la certezza che ricevette una valida formazione in maturità dal maestro Angelico, ne fu infatti collaboratore a Firenze nella decorazione del convento e della chiesa di San Marco furono eseguiti dal Gozzoli su progetto dell'Angelico: la Preghiera nell'Orto nella cella 34, Al 1460 risale la Madonna col Bambino e angeli di DetroitlUomo dei Dolori nella cella 39, la Crocefissione con la Vergine e i santi Cosma, Giovanni Evangelista e Pietro Martire nella cella 38. Tra il 1437-1439 circa realizzò il Ratto di Elena, tavoletta ottagonale che decorava la fronte di un cassone. Tra il 1440-1445 circa eseguì la Madonna col Bambino e nove Angeli della National Gallery di Londra.


Il connubio formativo con il maestro durò ininterrottamente per un decennio, fatta salva la parentesi 1444-1447, in cui si impegnò a lavorare alla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze come collaboratore di Lorenzo e Vittorio Ghiberti, forse gli si può attribuire il pannello con la storia di David. Il 23 maggio del 1447 è a Roma insieme all'Angelico chiamato da Eugenio IV per la decorazione di una cappella nel palazzo Vaticano, forse quella del Sacramento, successivamente i due pittori collaborarono sotto Niccolò V per la Cappella Niccolina sempre nei palazzi vaticani, fino al giugno del 1448. Al 1449 circa risale lo stendardo con la Madonna col Bambino per Santa Maria sopra Minerva, dove il progetto e il disegno sono forse di Beato Angelico.


Per il polittico Guidalotti dell'Angelico realizzato nel 1448 circa, Benozzo realizzò la figura di Santa Caterina d'Alessandria. Il periodo di collaborazione e formazione alla stregua di Beato Angelico terminò nel 1449 con la decorazione delle volte della Cappella Nuova o di San Brizio nella cattedrale di Orvieto; nelle uniche due vele della volta terminate, il Gozzoli eseguì parte delle teste dipinte nei costoloni e alcuni dei volti della vela dei Profeti. Morì a Pistoia, forse di peste, nel 1497.