Giotto di Bondone, better known simply as Giotto, was an Italian painter and architect from Florence in the late Middle Ages.
He is generally considered the first in a line of great artists who contributed to the Italian Renaissance.
Giotto's contemporary Giovanni Villani wrote that Giotto was:
"the most sovereign master of painting in his time, who drew all his figures and their postures according to nature.
And he was given a salary by the Comune of Florence in virtue of his talent and excellence".
Giotto's masterwork is the decoration of the Scrovegni Chapel in Padua, commonly called the Arena Chapel, completed around 1305.
This fresco cycle depicts the life of the Virgin and the life of Christ.
It is regarded as one of the supreme masterpieces of the Early Renaissance.
That Giotto painted the Arena Chapel and that he was chosen by the Comune of Florence in 1334 to design the new campanile (bell tower) of the Florence Cathedral are among the few certainties of his biography.
Almost every other aspect of it is subject to controversy: his birthdate, his birthplace, his appearance, his apprenticeship, the order in which he created his works, whether or not he painted the famous Frescoes at Assisi, and his burial place.
Giotto divenne già in vita un artista simbolo, un vero e proprio mito culturale, detentore di una considerazione che non mutò, anzi crebbe nei secoli successivi.
Giovanni Villani scrisse: "Il più sovrano maestro stato in dipintura che si trovasse al suo tempo, e quegli che più trasse ogni figura e atti al naturale".
Per Cennino Cennini: "Rimutò l'arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno" alludendo al superamento degli schemi bizantini ed all'apertura verso una rappresentazione che introduceva il senso dello spazio, del volume e del colore anticipando i valori dell'età dell'Umanesimo.
Berenson considera evidente la figura di Giotto come anticipatore del Rinascimento.
Secondo questa visione egli per primo riveste di una corporeità realistica la rappresentazione pittorica delle figure umane andando oltre lo ieratismo bizantino e mostrando i sentimenti realisticamente espressi negli atteggiamenti e nei lineamenti del volto.
Inoltre egli introduce (o reintroduce dopo la pittura greco-romana) lo spazio in pittura servendosi di una prospettiva non ancora evoluta ma efficace.
Le architetture dipinte da Giotto assumono un valore realistico come concreti spazi abitabili e non più simbolici come erano con Cimabue.
I personaggi dei suoi dipinti sono connotati psicologicamente e segnano i primi tentativi di una laicizzazione della pittura.
Tutti questi temi, ripresi e sviluppati da Masaccio negli affreschi della Cappella Brancacci, apriranno così le porte al Rinascimento vero e proprio.
Profittevoli in particolare furono per Giotto i soggiorni a Roma, che gli offrirono la possibilità di un confronto con la classicità, ma anche con artisti come lo scultore Arnolfo di Cambio ed i pittori della scuola locale: Pietro Cavallini, Jacopo Torriti e Filippo Rusuti, animati dallo stesso spirito di innovazione e sperimentazione che avevano messo in atto lavorando nei cantieri delle grandi Basiliche inaugurati da Niccolò III e da Niccolò IV.
Mentre il sistema di Dante Alighieri ha una struttura dottrinale modellata sul pensiero di San Tommaso d'Aquino, il sistema di Giotto ha una struttura etica che ha la sua fonte in San Francesco d'Assisi.
Il linguaggio giottesco è gotico ed elimina dalla cultura gotica europea quanto di bizantino era rimasto.
Per Giotto il fatto storico è quello che attua e rivela un disegno divino e il suo modo di pensare storico è un modo antico e cristiano: per Giotto l'antico è esperienza storica da investire nel presente.
La naturalezza, cifra caratteristica dell'artista, è recuperata dall'antico attraverso il processo intellettuale del pensiero storico.
Suo allievo fu Giottino, figlio adottivo di Giotto. Il padre biologico di Giottino sembra essere Stefano Tolomelli, per questo secondo le fonti Giottino si sarebbe firmato come Giottino di Stefano.
Rimangono a tutt'oggi dubbie le fonti che insinuerebbero che Giotto avrebbe ripudiato uno dei suoi figli in favore di Giottino, più abile e capace nel disegno.