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Anne-Louis Girodet | Neoclassical painter

Anne-Louis Girodet [Anne-Louis Girodet de Roucy-Trioson 1767-1824] is a French painter whose works exemplify the first phase of Romanticism in French art.
Girodet began to study drawing in 1773. He later became a student of the Neoclassical architect Étienne-Louis Boullée, with whose encouragement he joined the studio of Jacques-Louis David in late 1783 or early 1784.
Girodet won the Prix de Rome 1789 for his Joseph Recognized by His Brothers, which shows the influence of David’s Neoclassicism.



"In The Sleep of Endymion", 1792 Girodet displays a new emotional element akin to the troubled Romanticism of the novelist Chateaubriand.
Girodet gave his literary interests full reign in the composition of Ossian and the French Generals 1801, painted for Napoleon’s residence, Malmaison.
This unusual work melds images inspired by James Macpherson’s Ossianic works with images of the spirits of the generals who died during the French Revolution of 1789.
Girodet continued to paint literary subjects in such works as The Entombment of Atala, 1808.
The latter picture, together with a windswept portrait of Chateaubriand meditating before the Roman Colosseum 1809, is most typical of his work.
In 1806 Girodet was adopted by and took the name of Benoît-François Trioson, who was his tutor and guardian and probably his biological father. Upon inheriting a large fortune (1815), Girodet-Trioson painted little, shuttered himself from daylight, and wrote poetry about painting, adjudged unreadable, and essays on aesthetics. The Musée Girodet in Montargis contains many of his paintings and drawings. | © Encyclopædia Britannica, Inc.



Analysis of the works

Girodet was trained in the neoclassical style of his teacher, Jacques-Louis David, seen in his treatment of the male nude body and his reference to models from the Renaissance and Classical antiquity. However, he also deviated from this style in several ways.
The peculiarities which mark Girodet's position as the herald of the romantic movement are already evident in his "Sleep of Endymion" (1791, also called Effet de lune or "effect of the Moon").
Although the subject matter and pose are inspired by classical precedents, Girodet's diffuse lighting is more theatrical and atmospheric. The androgynous depiction of the sleeping shepherd Endymion is also noteworthy.
These early romantic effects were even more notable in his Ossian, exhibited in 1802. Girodet portrayed recently killed Napoleonic soldiers being welcomed into Valhalla by the fictional bard Ossian. The painting is striking for its inclusion of phosphorescent meteors, vaporous luminosity, and spectral protagonists.
The same coupling of classic and romantic elements marks Girodet's Danae (1799) and his Quatre Saisons, executed for the king of Spain (repeated for Compiègne), and shows itself to a ludicrous extent in his Fingal (Leuchtenberg collection, St. Petersburg), executed for Napoleon in 1802.
Girodet can be seen here combining aspects of his classical training and traditional education with new literary trends, popular scientific spectacles, and a consummate interest in the strange and the bizarre. In this way his work announces the rise of a romantic aesthetic which prizes individuality, expression, and imagination over an adherence to classical academic precedents. | © Wikipedia








Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson (Montargis, 5 gennaio 1767 - Parigi, 9 dicembre 1824) è stato un pittore Francese, conosciuto anche come Anne-Louis Girodet de Roucy-Triosson ed Anne-Louis Girodet-Trioson.
Studiò a Parigi letteratura classica con il dottor Trioson, di cui diverrà figlio adottivo dopo la morte del padre e nel 1785 entrò nello studio di Jacques-Louis David.

Vinse quindi il Prix de Rome con la tela Giuseppe riconosciuto dai fratelli (Parigi, Louvre) nel 1789; dello stesso anno è anche una Deposizione, conservata nella chiesa di Montesquieu-Volvestre.
Durante il suo soggiorno italiano, svoltosi tra il 1790-1795, realizzò nel 1791 il Sonno di Endimione (Parigi, Louvre). La tela, occupata dal corpo sdraiato e dalle proporzioni allungate di Endimione, presenta Zefiro sulla sinistra e la dea Diana rappresentata da un raggio di luna. L'uso dello sfumato di Leonardo e degli effetti di chiaroscuro del Correggio ammantano la scena di un suggestivo erotismo.


Del 1793 è l'Ippocrate che rifiuta i doni di Artaserse (Parigi, Facoltà di medicina), concepito come un omaggio al dottor Trioson, in cui Girodet mantiene una impostazione classicista, avvicinandosi allo stile di Nicolas Poussin. A Napoli, eseguì alcuni paesaggi di gusto neoclassico, mentre a Genova dipinse il proprio Autoritratto (1795, Versailles).
Tornato in Francia, collaborò con Pierre Didot alla pubblicazione di molti autori classici, realizzando le illustrazioni. In questo periodo si dedicò al ritratto: lo scandaloso Ritratto satirico di mademoiselle Lange nelle vesti di Venere (1799, Minneapolis, The Minneapolis Institute of Arts), si allontana molto dai canoni neoclassici e segna piuttosto un ritorno alla tradizione manierista, in particolare nella torsione del corpo. Dell'anno successivo, è il Giovane Romainville Trioson (Parigi, Musée du Louvre), una tela venata di inquietudine e ambiguità.
Nel 1799 realizzò I funerali di Atala (Louvre), ispirato ad un romanzo di Chateaubriand, in cui inserì le figure in un mondo primitivo, fonte di turbamenti e sentimenti non più controllati dalla ragione. Appare più chiaramente, qui, la tensione verso un'espressività romantica.


Commissionato nel 1800, e compiuto entro il 1802, è l'Ossian riceve nel Walhalla i generali della repubblica (Malmaison).
In questa tela, Ossian, rappresentato come cantore del misterioso e del soprannaturale, accoglie gli eroi della Repubblica Francese entro un turbinio di aquile e spiriti di eroi del passato, avvolti da una luce glauca. In riferimento a quest'opera il suo maestro David dirà: O Girodet è matto, oppure io non so più nulla dell'arte della pittura.
Del 1807 è la tela con Un indiano (Montargis, Musée Girodet), che riflette la coeva moda per l'esotismo. Nella Rivolta del Cairo (1810, Versailles, Musée National du Château), la composizione tumultuosa è arricchita da motivi ornamentali. Del 1811 è il Ritratto di giovane in abito da caccia (Parigi, Musée du Louvre), avvolto in un'atmosfera malinconica e del 1819 è la Galatea, conservata al castello di Dampierre.
Il 4 settembre 1816 Girodet fu nominato professore all'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts succedendo a François-André Vincent.
Ma durante il periodo della Restaurazione Girodet cominciò a perdere le energie, forse minato da un male, e la qualità delle sue opere ne risentì con evidenza (Testa della Vergine, Pigmalione e Galatea, etc). Si spense a Parigi nel dicembre del 1824 e fu sepolto nel Cimitero del Père-Lachaise.


Analisi dell'opera

L'opera di Girodet si colloca come interfaccia fra le due correnti artistiche principali dell'inizio del XIX secolo: neoclassicismo e romanticismo. La ricerca della bellezza ideale secondo i canoni classici colloca Girodet fra gli artisti neoclassici seguaci di Jacques-Louis David, di cui è uno dei più significativi rappresentanti a fianco di Antoine-Jean Gros, François Gérard e Ingres. Ma la sua forte aspirazione ad una nuova espressività permea i suoi lavori di una grazia e di una poesia che prefigurano una chiara impostazione romantica.
Agli inizi la pittura di Girodet era quella di un diligente discepolo di David, ma ben presto egli sentì la necessità di esprimersi in modo più personale e lo fece sperimentando nuovi effetti di luce. Ai soggetti storici, inoltre, preferì, in una sorta di simbolismo etereo, le scene di genere, esaltandone però la drammaticità dei personaggi e delle situazioni.


Si rivelò artista assai innovativo sia nelle pose che nella distribuzione della luce, spesso ad effetto, e giunse a sovvertire i canoni della sensualità pittorica applicandoli anche a soggetti religiosi.
Nei ritratti curò particolarmente la veridicità, alle volte persino allegorica (si veda M.lle Lange nelle vesti di Danae), spingendosi in una pittura intimista ante litteram, e sempre con il fine di rivelare l'anima dei personaggi ritratti, come nel celebre Chateaubriand mentre medita sulle rovine di Roma.
Girodet ebbe comunque un carattere irascibile e imprevedibile, in cui si ritrova la contraddizione (o la sintesi) di queste sue due anime: dipingendo in stile e tecnica neoclassica egli si espresse come un romantico, grazie al continuo tentativo di rappresentare i sentimenti, in forma spesso esaltata.
La pittura di Girodet non è certo priva di sensualità, anzi, ne è pervasa; uno dei quadri più rappresentativi di questo carattere è il suo Endimione dormiente, di cui Honoré de Balzac tessé le lodi in "Sarrasine" nel 1831, e lo citò altresì in La Bourse.
Altra opera assai rappresentativa del carattere bivalente di Girodet, che racconta sentimenti profondi con un linguaggio formale ancora classico, è il quadro I funerali di Atala. Anche l'Apoteosi degli eroi francesi morti nella guerra per la libertà, in cui Ossian accoglie i generali francesi, non cessa mai di stupire per il suo carattere innovativo (luci, pose, composizione generale altamente dinamica e desueta) che preannuncia, seppur in una concezione classica, l'avvento del romanticismo.
Girodet illustrò anche dei libri, in particolare alcune edizioni di Racine e di Virgilio. | © Wikipedia

Riconoscimenti e premi
  • 1789: Prix de Rome
  • 1789: Prix de peinture de l'Académie Royale, per Giuseppe riconosciuto dai fratelli
  • 1815: Membro dell'Académie des Beaux-arts
  • Cavaliere della Legion d'Onore