Dopo che nel 1876 il fratello minore René lo ammonì dell'inesorabile brevità della vita, Caillebotte - intimamente turbato - dispose il suo testamento a soli ventotto anni.
Una delle clausole ivi previste, in particolare, contemplava un lascito della sua intera collezione artistica al governo francese. Caillebotte, infatti, fu uno dei più convinti collezionisti di pitture impressioniste e, qualora ne avesse l'opportunità, non esitava ad aiutare i suoi colleghi acquistandone le opere.
Pian piano arrivò ad accumulare opere d'arte di vari artisti a lui contemporanei: Camille Pissarro (diciannove), Claude Monet (quattordici), Pierre-Auguste Renoir (dieci), Alfred Sisley (nove), Edgar Degas (sette), Paul Cézanne (cinque) ed Édouard Manet (quattro).