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Petra | La Geologia della città rosa del Medio Oriente

Presso la cittadina araba di Ma’an, nel sud della Giordania, sorge Petra, nota anche come la Città delle Tombe o la Città Rosa, l’antica capitale del regno dei Nabatei, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Culturale dell’Umanità.
Petra fu l'imponente capitale del regno nabateo dal VI secolo a.C. circa.
Il regno fu assorbito dall'Impero romano nel 106 d.C. ed i Romani continuarono a espandere la città.


Importante centro per il commercio e gli scambi commerciali, Petra continuò a prosperare fino a quando un catastrofico terremoto distrusse gli edifici e paralizzò i vitali sistemi di gestione delle acque intorno al 663 d.C.
Dopo la conquista del Medio Oriente da parte di Saladino nel 1189, Petra fu abbandonata e il suo ricordo andò perduto in Occidente.


Le rovine rimasero nascoste alla maggior parte del mondo fino a quando l'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, travestito da studioso arabo, si infiltrò nella città occupata dai beduini nel 1812.
I resoconti di Burckhardt sui suoi viaggi ispirarono altri esploratori e storici occidentali a scoprire ulteriormente l'antica città.
Il più famoso di questi fu David Roberts, un artista scozzese che creò una serie di illustrazioni accurate e dettagliate della città nel 1839.


I primi veri scavi del sito furono effettuati nel 1929 dopo la formazione della Trans-Giordania.
Da allora, Petra è diventata di gran lunga la più grande attrazione turistica della Giordania, in parte grazie all'esposizione del film di Steven Spielberg, Indiana Jones e l'ultima crociata, nel 1989.


Grazie alle fantastiche realizzazioni ingegneristiche ed al fatto che è ben conservato, il sito archeologico è stato scelto nel luglio 2007 come una delle Nuove sette meraviglie del mondo.
Petra è il sito archeologico e Wadi Musa è la città vicina.



Geologia

Le tombe di Petra sono scavate nei canaloni e sui fronti rocciosi delle montagne, mentre l'area urbana, a causa della mancanza di vegetazione, è caratterizzata da un vasto affioramento di pietrame derivante dal crollo degli alzati degli edifici, sicché roccia e pietre sono visibili in ogni punto.


Le costruzioni funerarie sono in gran parte ricavate nell'arenaria policroma di età paleozoica (deposito deltizio Cambriano/Ordoviciano - Form. di Umm Ishrin Sandstone), una roccia sedimentaria prodotta dalla sedimentazione e accumulo di granellini di sabbia.
Il risultato è una roccia coerente e resistente, ma al contempo facile da scavare, organizzata in strati o bancate.


Una caratteristica particolare di queste arenarie è la variazione del colore, con sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco, al bianco, dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il lungo processo di consolidamento.
Queste spettacolari variazioni cromatiche sono visibili in particolare sui soffitti di molti ipogei di Petra.


Nei dintorni di Petra si trovano anche rocce contenenti silice, che i Nabatei sfruttavano per produrre cemento impermeabile.
L'ingresso della città è un antico letto fluviale, una profonda gola tagliata nelle alte pareti di arenaria che fu trasformata in trincea viaria deviando altrove il corso del torrente.


L'area di Petra è molto vicina al sistema Mar Morto-Valle del Giordano, caratterizzato da un'intensa attività tettonica, con cinematica trasforme-transtensiva sinistra, legata alla separazione (rift) tra placca arabica e africana.
Il 19 maggio 363, e poi ancora nel 419, nel 551 e nel 747 ebbero luogo terremoti che danneggiarono la città ed i suoi monumenti.