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Albert Einstein's letter to Marie Curie, 1911


Marie Skłodowska Curie (7 November 1867 - 4 July 1934) was the first woman to win a Nobel Prize, the first person and only woman to win twice, the only person to win a Nobel Prize in two different sciences, and was part of the Curie family legacy of five Nobel Prizes.
She was also the first woman to become a professor at the University of Paris, and in 1995 became the first woman to be entombed on her own merits in the Panthéon in Paris.

 Marie and Pierre Curie in their laboratory
Marie and Pierre Curie in their laboratory
- Le Petit Parisien, 10 January 1904

On April 19, 1906, Marie Curie was widowed by an accident all the more tragic for its improbability.
While crossing a busy Parisian street on a rainy night, Pierre slipped, fell under a horse-drawn cart, and was killed instantly. Curie grieved for years.
In 1910, she found solace in Pierre’s protégé - a young physics professor named Paul Langevin, married to but separated from a woman who physically abused him. They became lovers.
Enraged, Langevin’s wife hired someone to break into the apartment where the two met and steal their love letters, which she promptly leaked to the so-called press.
The press eviscerated Curie and portrayed her as
a foreign Jewish homewrecker”.
In 1911, Albert Einstein ⏩ wrote a Marie Curie encouraging her to ignore all the unfounded criticism she was facing at the time:
Highly esteemed Mrs. Curie,

Do not laugh at me for writing you without having anything sensible to say.
But I am so enraged by the base manner in which the public is presently daring to concern itself with you that I absolutely must give vent to this feeling.
However, I am convinced that you consistently despise this rabble, whether it obsequiously lavishes respect on you or whether it attempts to satiate its lust for sensationalism!
I am impelled to tell you how much I have come to admire your intellect, your drive, and your honesty, and that I consider myself lucky to have made your personal acquaintance in Brussels.
Anyone who does not number among these reptiles is certainly happy, now as before, that we have such personages among us as you, and Langevin too, real people with whom one feels privileged to be in contact.


If the rabble continues to occupy itself with you, then simply don’t read that hogwash, but rather leave it to the reptile for whom it has been fabricated.
With most amicable regards to you, Langevin, and Perrin, yours very truly,




Marie Skłodowska Curie (Varsavia, 7 novembre 1867 - Passy, 4 luglio 1934), è stata una chimica e fisica Polacca⏩ naturalizzata Francese⏩.
Nel 1903 fu insignita del premio Nobel per la fisica -assieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel- per i loro studi sulle radiazioni e, nel 1911, del premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio.
Marie Curie è stata l'unica donna tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l'unica ad averlo vinto in due aree distinte.
Nel 1906, Marie rimase vedova. Il marito, fisico francese Pierre Curie (Parigi, 15 maggio 1859 - Parigi, 19 aprile 1906) morì in un incidente stradale, investito da un carro mentre attraversava la strada in un giorno molto piovoso.


Marie and Pierre Curie in their laboratory

Fu difficile per Marie accettare questa perdita; così tanto che cadde in depressione, come possiamo leggere nel suo diario:
«Non riesco a pensare a niente che possa tirarmi su il morale, a parte forse la ricerca scientifica».
Marie prese quindi il posto del marito e fu la prima donna a ottenere una cattedra alla Sorbona. La sua prima lezione fu tenuta il 5 novembre 1906 e la classe era piena di studenti, curiosi e professori.
Non si arrese davanti a nessun ostacolo ed in breve tempo (mentre si prendeva cura delle sue due figlie) ottenne una laurea in Fisica (1893), un’altra in Matematica (1894) e scoprì due nuovi elementi chimici in 5 mesi (radio e polonio, nel 1898). Proseguì quindi la sua carriera con un dottorato sulla radioattività nel 1902, un premio Nobel nel 1903, una cattedra alla Sorbona nel 1906 ed infine un secondo premio Nobel nel 1911.
Nel frattempo, nel 1910 conobbe Paul Langevin, un giovane professore di fisica, dottorando di Pierre. Egli era sposato ma si era separato dalla moglie prima di incontrare Marie. 
Ma la moglie non accettò mai la separazione e per vendicarsi mandò alla stampa le lettere d’amore scambiate da Langevin e Marie.
Nel 1911, scoppiò il caso Curie-Langevin. Fu offesa ed attaccata dai media come una
«perfida ebrea straniera, colpevole di aver distrutto una famiglia felice».
Marie partecipa a un'importante conferenza a Bruxelles, dove si riuniscono i più importanti scienziati dell'epoca. Tra questi è presente Albert Einstein.

Solvay Conference, 1911, Brussels, Belgium

Einstein viene colpito dalla "brillante intelligenza" di Marie Curie, una donna "modesta e onesta".
Al rientro in Francia, Marie trova davanti al portone di casa una folla inferocita ad attenderla, costringendola così a rifugiarsi, insieme alle figlie, a casa di amici.
Nel frattempo Einstein è ritornato a Praga. Ancora compiaciuto dall'incontro con quella donna brillante, rimane di sasso quando viene a conoscenza dello scandalo.
S'infuria e s'indegna della crudeltà della stampa che aveva reso di pubblico dominio una situazione privata con la deliberata intenzione di distruggere la reputazione scientifica di Curie.
Mette da parte i suoi preziosi appunti e si mette a scrivere una lettera che verrà poi indirizzata alla collega:
Stimatissima signora Curie,

Non rida di me se Le scrivo senza avere nulla di ragionevole da dire.

Ma sono talmente in collera per le maniere indecenti con cui il pubblico si sta ultimamente interessando a Lei, da sentire di dovere assolutamente dare sfogo a questo mio sentimento.
Ad ogni modo, sono convinto che Lei coerentemente disprezzi questa gentaglia, sia che questa elargisca ossequiosamente stima nei suoi confronti sia che tenti di soddisfare il proprio appetito per il sensazionalismo!
Mi sento spinto a dirle quanto io sia arrivato ad ammirare il suo ingegno, la sua energia e la sua onestà, e che mi sento fortunato ad aver avuto la possibilità di conoscerla di persona a Bruxelles.
Chiunque non appartenga a questa schiera di rettili è certamente felice, ora e anche prima, del fatto che abbiamo tra noi persone come Lei, e anche come Langevin, persone reali rispetto alle quali si prova il privilegio di essere in contatto.
Se la gentaglia dovesse continuare a occuparsi di lei, non legga quelle fesserie ma piuttosto le lasci ai rettili per cui sono state prodotte. Con i miei più amichevoli ossequi a lei, Langevin e Perrin,
cordialmente,
A. Einstein
Praga 23 novembre 1911
Albert Einstein and Marie Curie