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Emily Dickinson: Ho un Uccello in primavera, che per me sola canta..

Durante gli anni 1850, la relazione più forte e più affettuosa della poetessa Statunitense Emily Dickinson (1830-1886) era con sua cognata, Susan Huntington Gilbert Dickinson, nota come Susan Gilbert o Sue Gilbert (poetessa Statunitense, 1830-1913).
Durante la sua vita le ha inviato oltre trecento lettere, più che a qualsiasi altro corrispondente, nel corso della loro relazione.
Susan era favorevole alle poesia della Dickinson, interpretando il ruolo di "amico, influenza, musa e consigliere più amato" i cui suggerimenti editoriali spesso venivano seguiti.

Emily Dickinson by Jane DeDecker

In una lettera del 1882 a Susan, Emily Dickinson disse: "Con l'eccezione di Shakespeare, tu mi hai donato più conoscenza di qualsiasi altro vivente".
Emily Dickinson ha spesso descritto il suo amore platonico per Sue Gilbert.

Nelle sue lettere, Emily ha paragonato il suo amore per Susan all'amore di Dante per Beatrice, a quello di Jonathan Swift per Stella ed a quello di Mirabeau per Sophie de Ruffey.
Inoltre, Emily ha dimostrato interesse per le opinioni di Susan sulla scrittura e la letteratura.
Nella prima raccolta di poesie dell'autrice, pubblicata nel 1890 da Thomas Wentworth Higginson e Mabel Loomis Todd, esse risultano modificate pesantemente nel contenuto.
Un articolo del 1998 del New York Times ha rivelato che nel corso delle molte modifiche apportate al lavoro di Dickinson, il nome "Susan" è stato spesso deliberatamente rimosso.

Emily Dickinson e Susan Gilbert

Almeno undici delle poesie romantiche di Dickinson sarebbero state dedicate a Susan Gilbert, anche se tutte le dediche sono state cancellate, presumibilmente da Todd.
Altri parlano di circa 276 poesie in totale dedicate alla Gilbert.
Molti studiosi interpretano la relazione tra Emily e Susan come una relazione romantica.
In The Emily Dickinson Journal, Lena Koski ha scritto: "Le lettere di Dickinson a Gilbert esprimono forti sentimenti omoerotici" citando molte delle loro lettere, inclusa una del 1852 in cui Dickinson proclama: "Susie, verrai davvero a casa sabato prossimo e sarai di nuovo mia e mi bacerai come facevi?...Spero tanto per te, e mi sento così impaziente per te, sento che non posso aspettare, sento che ora devo averti - che l'attesa di vedere ancora una volta il tuo viso mi fa sentire accaldata e febbricitante, e il mio cuore batte così velocemente...".

Emily Dickinson

Emily Dickinson, Lettera a Susan Gilbert (Dickinson), 1854

Susan Gilbert (poetessa Statunitense, 1830-1913)

Sue - puoi andartene o restare - C'è una sola alternativa - Ultimamente siamo spesso state in disaccordo, e questa dev'essere l'ultima.
Non devi aver paura che io mi senta sola se mi lasci, perché spesso mi separo da cose che immaginavo di aver amato, - a volte per la tomba, e a volte per un oblio molto più amaro della morte - perciò il mio cuore sanguina così spesso che non farò caso all'emorragia, e aggiungerò solo un'altra agonia alle tante che l'hanno preceduta, e alla fine della giornata commenterò - è scoppiata una bolla di sapone!
Questi episodi mi avrebbero addolorata quando ero solo una bambina, e forse posso aver pianto quando dei rigidi piedini vicino ai miei, stavano immobili nella bara, ma ogni volta gli occhi si sono asciugati, e gli affetti si sono accartocciati e ridotti in cenere, come foglie bruciate.
Sue - di questo sono vissuta.
È il duraturo emblema del Cielo che un tempo sognavo, a anche se mi sarà tolto, io resterò sola, e anche se nell'ultimo giorno, il Gesù Cristo che ami, dicesse che non mi conosce - c'è uno spirito più oscuro che non ripudierà sua figlia.
Pochi mi sono stati dati, e se li amo così tanto, è per idolatria, che mi vengono tolti - io mi limito a mormorare andato, e l'onda si estingue nell'azzurro sconfinato, e nessuno sa tranne me, che qualcuno oggi se n'è andato.
Abbiamo camminato molto piacevolmente - Forse questo è il punto nel quale le nostre strade divergono - allora vai avanti cantando Sue, e sulla collina lontana io continuerò il viaggio.

Ho un Uccello in primavera
Che per me sola canta -
La primavera ammalia.

E quando l'estate s'avvicina -
E quando la Rosa appare,
Il pettirosso se n'è andato.

Ma non me ne rattristo
Sapendo che l'Uccello mio
Pur se volato via -
Impara al di là del mare
Nuove melodie per me
E tornerà.

Sicuri in una più salda mano
Custoditi in una più fidata
Terra Sono i miei -
Ed anche se adesso vanno via,
Dico al mio cuore in ansia
In più sereno Splendore,
In più dorata luce
Vedo
Ogni piccolo dubbio e paura,
Ogni piccola discordia di quaggiù
Sparita.

Dunque non mi rattristerò,
Sapendo che l'uccello mio
Pur se volato via
Da un albero lontano
Splendenti melodie per me invierà.

Emily -

Emily Dickinson's Letter to Susan Gilbert (Dickinson), 1854

Sue - you can go or stay - There is but one alternative - We differ often lately, and this must be the last.
You need not fear to leave me lest I should be alone, for I often part with things I fancy I have loved, - sometimes to the grave, and sometimes to an oblivion rather bitterer that death - thus my heart bleeds so frequently that I shant mind the hemorrhage, and I only add an agony to several previous ones, and at the end of day remark - a bubble burst!
Such incidents would grieve me when I was but a child, and perhaps I could have wept when little feet hard by mine, stood still in the coffin, but eyes grow dry sometimes, and hearts get crisp and cinder, and had as lief burn.
Sue - I have lived by this.
It is the lingering emblem of the Heaven I once dreamed, and though if this is taken, I shall remain alone, and though in that last day, the Jesus Christ you love, remark he does not know me - there is a darker spirit will not disown it's child.
Few have been given me, and if I love them so, that for idolatry, they are removed from me - I simply murmur gone, and the billow dies away into the boundless blue, and no one knows but me, that one went down today. We have walked very pleasantly - Perhaps this is the point at which our paths diverge - then pass on singing Sue, and up the distant hill I journey on.

I have a Bird in spring
Which for myself doth sing -
The spring decoys.

And as the summer nears -
And as the Rose appears,
Robin is gone.

Yet do I not repine
Knowing that Bird of mine
Though flown -
Learneth beyond the sea
Melody new for me
And will return.

Fast in a safer hand
Held in a truer Land
Are mine -
And though they now depart,
Tell I my doubting heart
They're thine.

In a serener Bright,
In a more golden light
I see
Each little doubt and fear,
Each little discord here
Removed.

Then will I not repine,
Knowing that Bird of mine
Though flown
Shall in a distant tree
Bright melody for me
Return.

Emily -

Emily Dickinson