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Jantina Peperkamp, 1968

As a self-taught artist, Peperkamp has developed her own unique style.
Jantina Peperkamp's paintings show us a parallel reality, a glimps into her personal perception.
As a self-taught artist, Peperkamp has developed her own unique style.
Her paintings are painstakingly created with many thin layers of paint that reveal an incredible amount of detail.



Her editing - following the axiom less is more - makes Jantina’s work instantly recognizable and exposes the bare essence of her subjects.
Although her style can undoubtedly be classified as realism, Peperkamp’s work goes deeper within, and beyond that categorization.
Self-reflection is a recurring theme in Peperkamp’s work.

Personal thoughts, feelings and memories are important components in her life and work.
This is partly the reason why she chooses models in which she can recognize herself.
The energy created between Peperkamp and her model plays a vital part in her work, where the artist takes the role of observer and commentator.














Jantina Peperkamp è nata nei Paesi Bassi, dove attualmente vive e lavora.
Inizialmente si è formata come orafa, ma ha trovato la sua passione nella pittura.
Nel 2007, la prima mostra di Jantina si è tenuta in una delle gallerie più prestigiose dei Paesi Bassi e la sua carriera è iniziata alla grande.


I dipinti di Peperkamp sembrano, a prima vista, perfetti, quasi inquietanti.
Belli, lunatici, con un'aria irreale, i suoi soggetti sembrano essere stati evocati dalle pagine di una storia di Lewis Carroll.
Il suo processo è scrupoloso e prevede la stratificazione di più strati sottili di acrilici su pannelli di legno.
A causa della natura dispendiosa in termini di tempo del suo processo, Peperkamp lavora in genere da fotografie piuttosto che da modelli dal vivo.
Ciò significa che è in grado di catturare le sue figure in movimento.


Ma mentre le immagini sembrano certamente stravaganti, c'è anche una certa solitudine in loro.
Il soggetto sembra guardare con desiderio fuori dalle loro cornici, desideroso di connettersi.
L'inquadratura stretta e ravvicinata dei volti di Peperkamp contribuisce alla sensazione dello spettatore di essere proprio lì, all'interno del proprio spazio personale in un modo che è allo stesso tempo intimo e leggermente claustrofobico.
Sembrano trattenerti, paralizzata, nel loro sguardo.