
Tornato a Torino, segue i corsi di figura all'Accademia libera del nudo per poi seguire un corso di specializzazione sulle tecniche di restauro a Firenze. Seguono viaggi in Francia, Spagna e Inghilterra che arricchiscono la sua esperienza. Il suo lungo percorso, è oggetto di approfondimento sulla metafisica di Giorgio de Chirico, di cui apprezza sia le formulazioni teoriche che la traduzione di queste ultime su tela. La sua opera è carica di tonalità mielata della luce, di colori bruniti, della presenza nelle composizioni di elementi naturali o strutturali che rimandano al paesaggio mediterraneo e quindi alle vestigia classiche, conchiglie, resti di capitelli, erme, antichi vasi galenici, le bottiglie, i barattoli, le ampolle, le sfere di vetro, le cornici d'ottone, i pennelli e le spatole da pittore, i vecchi libri, lasciati su un tavolo, una mensola, gli scaffali di una libreria, sono quelli che l'artista usa tutti i giorni, e fanno parte della quotidianità, del suo universo domestico, denotano prima ancora che un atteggiamento passatista, nostalgico dei tempi andati, il desiderio di evocare atmosfere familiari. Il 1975 è l'anno d'inizio della sua attività espositiva, concretatasi con la partecipazione, in ambito piemontese, a frequenti rassegne collettive tra le quali si distinguono quelle organizzate in tre mostre torinesi presso la Magi Mawa Gallery (
dove esporrà anche nel 1977), la Sala d'Arte De André e la galleria Le Pleiadi. La prima personale, l'anno dopo, è ospitata dalla galleria Corvo Blu di Giaveno (
Torino), nel tempo sono seguite innumerevoli mostre sia in Italia che all'estero, fino a raggiungere oggi, la fama e l’affermazione a livello mondiale .