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Il cimitero monumentale di Staglieno


The Cimitero monumentale di Staglieno is an extensive monumental cemetery located on a hillside in the district of Staglieno of Genoa, Italy, famous for its monumental sculpture. Covering an area of more than a square kilometre, it is one of the largest cemeteries in Europe.

History

The design of the cemetery of the City of Genoa dates back to Napoleon's Edict of Saint-Cloud from 1804, when he forbade burials in churches and towns.
The original project was approved in 1835 by the City's architect Carlo Barabino (1768-1835). However, he died the same year as a result of the cholera epidemic that struck the city and the project passed to his assistant and pupil Giovanni Battista Resasco (1798-1871).


Part of the south-eastern hillside of Staglieno was acquired for the cemetery. The site of the Villa Vaccarezza was chosen as the most suitable, being both sparsely populated and close to the centre of the city. Work began in 1844 and it was opened on 2 January 1851.
On that day there were four burials.
Over time there were several extensions and the cemetery now includes sections for an English cemetery, a Protestant one and a Jewish one. At the centre of the site is a tall statue of Faith, sculpted by Santo Varni.

Facing the statue, up a grand staircase, is a domed Pantheon (a copy of the Pantheon in Rome) with a Doric portico flanked by two marble statues of the prophets Jeremiah and Job.
At the time Genoa was a major centre of learning within Italy and attracted reformists and an affluent bourgeoisie.
Wishing to place long-lasting memorials to remember their work and moral accomplishments, they developed a tradition of funereal sculpture, particularly realistic works, to be placed with their tombs.


Memorials

The cemetery contains the graves of Oscar Wilde's wife Constance Lloyd, Ferruccio Parri, Fabrizio De André, Nino Bixio, Michele Novaro and Giuseppe Mazzini.
Significant sculptors with work here include Leonardo Bistolfi, Augusto Rivalta, Giulio Monteverde, Eugenio Baroni, Edoardo Alfieri and Vittorio Lavezzari.

The strong British influence in the city of Genoa in the late 19th century is reflected in the separate British Cemetery at Staglieno which contains the graves of British and Commonwealth servicemen from both the First and Second World Wars.

There are 230 from the First, (during which period there were 3 British military hospitals in the area) and 122 from the Second. The latter, buried in a plot designed by architect Louis de Soissons, were mainly garrison burials or reburials concentrated from other cemeteries.


Cultural references

Mark Twain briefly praises the cemetery in his 1869 book Innocents Abroad, and Friedrich Nietzsche visited the cemetery frequently in the 1880s with his friend Paul Ree and had many long philosophical discussions as they strolled through the funereal colonnades.

Photographs of two tombs in the cemetery are featured on the covers of records by the English band Joy Division. The Appiani family tomb, sculpted by Demetrio Paernio circa 1910, was used on the cover of the album Closer.
A grieving angel on the Ribaudo family tomb, sculpted by Onorato Toso also circa 1910, was used as an alternate cover for the 12" version of the single Love Will Tear Us Apart. Both photographs were taken by Bernard Pierre Wolff in 1978.

Staglieno was the subject of a 2003 book of photographs by Lee Friedlander. In that same year, a smaller selection of Friedlander's Staglieno photographs were published by the LeRoy Neiman Center for Print Studies, Columbia University, in a limited edition set of photogravures. The portfolio case of the project was bound in red coffin velvet to enhance the memorial effect of the project.
According to The Making of On Her Majesty's Secret Service by Charles Helfenstein, the original opening for On Her Majesty's Secret Service in early scripts was supposed to have taken place at the Staglieno Cemetery. The plot involved Blofeld faking his own death and Bond visiting the Blofeld crypt at the Staglieno Cemetery to ensure he is dead.


Il cimitero monumentale di Staglieno (in ligure Çimiteio de Stagén) è il maggiore luogo di sepoltura di Genova ed è uno dei cimiteri monumentali più importanti d'Europa.
È situato nella Val Bisagno, nel territorio del "Municipio IV – Genova Media Val Bisagno", comprendente il quartiere di Staglieno.

Vi sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure e altri personaggi famosi tra i quali uno dei padri della Patria italiana, Giuseppe Mazzini, il presidente del Consiglio e partigiano Ferruccio Parri, il compositore della musica dell'Inno d'Italia Michele Novaro, numerosi garibaldini tra i quali Antonio Burlando ed altri che fecero parte della spedizione dei Mille (un campo è a loro dedicato), l'attore Gilberto Govi, il pittore Federico Sirigu, la scrittrice Fernanda Pivano, il poeta Edoardo Sanguineti, Constance Lloyd (moglie di Oscar Wilde), Nino Bixio e Stefano Canzio.
Vi è anche il cenotafio del cantautore Fabrizio De André.

Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto. Le numerose statue funerarie e cappelle - opere prevalentemente di scultori genovesi - sia pure costruite in stili differenti, restituiscono all'insieme del complesso un importante valore sotto l'aspetto dell'architettura e scultura funebre.


La progettazione

La progettazione del cimitero genovese risale al 1835 ancora sulla scia del clima creato dall'editto napoleonico di Saint-Cloud entrato in vigore il 12 giugno 1804, con il quale si vietavano le sepolture nelle chiese e nei centri abitati.
Il progetto originario dell'architetto Carlo Barabino venne approvato dal Comune di Genova. Barabino tuttavia morì nello stesso anno a causa dell'epidemia di colera che aveva colpito la città e il progetto passò al suo collaboratore ed allievo Giovanni Battista Resasco (il piazzale dell'ingresso secondario del cimitero porta il suo nome).
L'area di Staglieno su cui sorgeva la villa Vaccarezza parve la più indicata per la costruzione di un cimitero poiché poco abitata e, allo stesso tempo, vicina al centro della città. I lavori iniziarono nel 1844 e la struttura venne aperta al pubblico il 2 gennaio 1851 (nel primo giorno furono sepolte quattro persone).

Dopo vari ampliamenti portati avanti nel tempo, oggi comprende un'area di circa 330.000 metri quadrati ed include anche un cimitero inglese (dove si trova la tomba di Constance Lloyd, moglie di Oscar Wilde), uno protestante ed uno ebraico.
Al centro del luogo di sepoltura - dove un tempo vi era semplicemente un grande prato - si erge ora la statua della Fede, alta nove metri, opera dello scultore Santo Varni. Prospiciente la statua della Fede, al culmine di un'imponente scalinata, si staglia il Pantheon (copia del Pantheon di Roma) con il suo bellissimo pronao di colonne in stile dorico, fiancheggiato da due statue marmoree rappresentanti i profeti biblici Giobbe e Geremia.
Veduta del cimitero di Staglieno in una cartolina di inizio Novecento. Sulla sinistra si nota il Pantheon; più all'esterno il corso dell'antico acquedotto.

Lungo la collina che lo sovrasta si possono incontrare, lungo il cammino, cappelle monumentali in stile gotico, bizantino, neo-egizio, Liberty, mesopotamico e neoclassico.
Il camposanto di Staglieno, evidentemente, non può non essere motivo di orgoglio cittadino. È stato ed è – per la sua bellezza – meta di artisti e letterati giunti da ogni dove: Ernest Hemingway lo definì una delle meraviglie del mondo.

Ma una puntuale descrizione della struttura e dell'imponenza del complesso architettonico è resa anche negli scritti di Mark Twain riportati nel libro The Innocents Abroad ("Innocenti all'estero", del 1867):

"È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno ad un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma.
Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo".

Il principale cimitero genovese ha subito nel tempo una decadenza dovuta anche alla sua estensione, pur mantenendo inalterato il suo fascino.
Le tombe e le sculture che agli occhi di Twain apparivano nuove e nivee, oggi sono rese grigie dalla polvere, dallo smog e dall'incedere degli arbusti. Sebbene lasciate in abbandono, restano ugualmente piene di grazia e perfette nella struttura, rimanendo uno dei migliori esempi dell'arte funeraria con cui la borghesia genovese dell'Ottocento ostentava la propria opulenza.