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Alberto Sughi | Maestro del Realismo Esistenziale

Alberto Sughi (1928-2012) was born in Cesena. A self-taught painter, by the end of his formative years he had become one of the greatest Italian artists of his generation.
He started painting in the early 1950s, choosing realism in the debate between abstract and figurative art in the immediate post-war period. Even from his early works, however, Sughi’s paintings have avoided any attempt at social moralising.
They depict moments from daily life with no heroes, allowing Enrico Crispolti, in 1956, to define his work as "Existential realism".
His artistic expression proceeds, almost always, in thematic cycles, in the manner of film sequences.



First of all, there were his so-called "green paintings", devoted to the relationship between man and nature (1971-1973), then the "Supper" cycle (1975-1976), after that the 20 paintings and fifteen studies of "Imagination and memory of the family", dating from the early 1980s; the series "Evening or reflection" started from 1985. His most recent series of large canvases, exhibited in 2000, is entitled "Nocturnal".

Sughi has taken part in all the most important collective exhibitions of contemporary art, from the International Biennale art exhibition in Venice to the Quadriennale in Rome, as well as various exhibitions that have been held abroad, charting the history of Italian art from the 1970s until today.
Italian and foreign museums have held large retrospective exhibitions; among the most significant are the Gallery of Modern Art in Bologna (1977), the Manezh Gallery in Moscow (1978), the Museum of Castel Sant' Angelo in Rome, the Fine Arts Museum in Budapest and the National Gallery in Prague (1986), the Civic Modern Art Gallery in Ferrara (1988), the Casa Masaccio in San Giovanni Valdarno (1990), the Assis Chateaubriand Art Gallery in Sao Paolo in Brazil (1994) and the Civic Museum of San Sepolcro (2003).


The artist has taken part in the cycle of exhibitions entitled "The search for identity" in Cagliari, Palermo and Ascoli Piceno (2003-2004), the exhibition "Evil. Exercises in cruel painting" at the Hunting Lodge of Stupinigi, in Turin (2005), and the exhibition "Intimate Portraits from Lotto to Pirandello", at the Regional Archaeological Museum in Aosta (2005).

At the end of 2005 and until 21 January 2006, a large retrospective exhibition of Sughi’s work was held at the Palazzo della Pilotta in Parma.
The exhibition contained 642 works, including paintings, tempera, drawings, and lithographs, made between 1959-2004, and owned by the collections of the Centro Studi ed Archivio della Comunicazione (CSAC) at the University of Parma, including the painting Rimmel, made in 2004.
In April and May 2006, the modern art gallery in Arezzo held the exhibition il Segno e l'Immagine, consisting of 50 works (all made on paper and then applied to canvas) painted in 2005 and 2006.


2007 has seen two new major Alberto Sughi's solo exhibitions, the first hold in the new rooms of the Biblioteca Malatestiana di Cesena, the second in the Complesso Vittoriano, Rome.
In May 2009 Alberto Sughi had a new large retrospective this time in Palazzo Sant'Elia, Palermo, Sicily.
The exhibition presented a group of ninety paintings, both from public and private collections. The exhibition catalogue featured a long essay "Dove va l'uomo" ("Where man goes") by the exhibition curator Professor Maurizio Calvesi. In September 2009 the same exhibition was shown at the Italian Institute of Culture in London.

In 2011 Alberto Sughi's work Un mondo di freddo e di ghiaccio (A world of cold and of ice), Oil on canvas, 140x160cm, 2011, has been selected for the 54th Venice Biennale, Padiglione Italia. The painting (reproduced here below) will be presented to the public at the Italian Pavilion, in Venice, when the Biennale will open on 4 June 2011.
Nominated President of the Quadriennale exhibition in Rome in the nineties, in the year 2000 Sughi received the Michelangelo Prize in Rome.
In October 2004 he was made Artist of the month on the Australian site Artquotes.net.
His painting La Sete became the cover of the 2004/2005 American biennal poetry magazine, Westbranch, of Bucknell University (Pennsylvania).

Alberto Sughi - La Sete

In May 2005 NYartsmagazine.com dedicated a full page to Sughi, under the title Ideology and Solitude. At the moment Sughi writes for Absolutearts.com, the arts directory of Columbus (Ohio), and his monthly blog is devoted to general artistic and social themes.
On 28 November 2005 the Italian President, Carlo Azeglio Ciampi, awarded him the prestigious Vittorio De Sica Prize. | albertosughi.com



































Alberto Sughi (1928-2012) è nato a Cesena. Le prime prove di un certo interesse di Sughi risalgono al 1943-1944 con evidenti riferimenti a Rosai, Fattori e soprattutto a Lorenzo Viani.
Dopo un soggiorno di un anno a Torino nel 1946, vive dal 1948-1951 a Roma. Nel 1954 espone alla Galleria del Pincio di Roma con Corrado Cagli e Marcello Muccini; due anni dopo tiene nella stessa galleria la sua prima personale, seguita l’anno successivo da una seconda che precisa la sua personalità e il suo mondo poetico, evidenziando l’interesse per la cronaca sociale con particolare riferimento a quella sottile e persistente malinconia esistenziale causata dalla vita nella metropoli.

I soggetti di questi quadri sono gli stessi che si rivedranno nelle successive mostre del 1958, prima alla Galleria Bergamini di Milano e poi ancora a Roma, alla Galleria Odyssia: interni di cinema, di bar, anticamere, giocatori di flipper.


Partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1959 con una parete che dà conto di una esasperazione del tema della malinconia, soprattutto in rapporto alle difficoltà di comunicazione interpersonale dovute alla realtà del contesto urbano. I suoi quadri si fanno più cupi e il racconto acquista un tono gelido e aspro, con un’evidente immissione di modi espressionistici, di cui si ritrova conferma anche nella personale alla Galleria della Nuova Pesa di Roma che ha luogo l’anno seguente.
Agli inizi degli anni sessanta Sughi si muove spesso fra Roma, Milano e Torino per partecipare o promuovere incontri fra gli artisti impegnati a indagare la realtà contemporanea, spinto dalla necessità di rimuovere la situazione di incomprensione e diffidenza che ancora circonda quest'ambito di ricerca. Nel frattempo allestisce mostre in diverse città italiane e nei suoi dipinti compaiono per la prima volta nature morte di fiori, mentre lo spazio in cui si muovono le sue figure intente ai gesti della quotidianità assume un senso baconiano.
Il suo lavoro procede sempre, in modo quasi sistematico, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica.
Del 1971-1973 sono le cosiddette pitture verdi, dedicate al rapporto fra uomo e natura; del 1975-1976 è il ciclo La cena, presentato alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e alla Galleria del Maneggio di Mosca.


Agli inizi degli anni ottanta appartengono i venti dipinti e i quindici studi di Immaginazione e memoria della famiglia; e del 1985 è la serie denominata La sera, che rappresenta una riflessione dell’artista intorno al proprio ruolo e al valore dell’esistenza nel contesto del mondo contemporaneo.
Nel 1984, nell’ambito di una grande esposizione antologica presso la Reggia di Caserta, è presentato il grande telero Teatro d’Italia. Nel 1986 il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma allestisce una mostra antologica, trasferita in seguito al Museo delle Belle Arti di Budapest e alla Galleria Nazionale di Praga. Tre anni più tardi una rassegna comprendente settanta dipinti viene presentata al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Altre importanti antologiche dell’artista si sono tenute alla Casa Masaccio di San Giovanni Valdarno “Un viaggio tra il naturale e l’umano” (1990), al Museo delle Arti - Palazzo Bandera di Busto Arsizio (1991) e all’interno della XII Quadriennale di Roma “Profili”. Nel corso del 1994 una sua mostra è stata ospitata dal Museu de Arte di San Paolo del Brasile (MASP).


Nel 2000 il Palazzo Ducale di Urbino e il Museo dello Splendore di Giulianova hanno presentato “Alberto Sughi nella collezione Zavoli”; la stessa mostra si è tenuta alla Fondazione Mastroianni di Arpino nel 2001.
Nel corso del 2001 il Museo Archeologico d’Abruzzo a Chieti e il Museo di Santa Croce a Umbertide hanno ospitato “Minima Moralia”, una mostra antologica con dipinti e disegni.
Nel 2002 Sughi si è misurato con una rilettura e interpretazione della Vita Nuova di Dante Alighieri con il ciclo di opere "Alberto Sughi e Dante" presentato alla Casa di Dante a Torre de’ Passeri, in Abruzzo.
Nel 2003 il ciclo viene esposto prima a Palazzo Firenze in Roma, poi al Museo Civico di Sansepolcro e quindi alla Biblioteca Malatestiana di Cesena; la stessa mostra si sposta nel 2004 alla Biblioteca Classense di Ravenna.


Nel 2005 il CSAC e l’Università di Parma dedicano a Sughi una grande mostra nelle Scuderie in Pilotta. Sempre nello stesso anno, 2005, il Presidente della Repubblica Italiana gli ha conferito il Premio Vittorio de Sica per la Cultura.
Nel Maggio 2006 emerse la notizia che l'artista giapponese Yoshihiko Wada vincitore di alcuni dei maggiori riconoscimenti artistici nel suo paese era stato accusato di plagiare il lavoro di Alberto Sughi, avendo eseguito un numeroso gruppo di lavori praticamente identici a lavori di Sughi. E in Giugno al termine di una inchiesta tenuta dal ministero della cultura giapponese il governo del Giappone ritiro' tutti premi precedentemente conferiti a Wada.
Nel marzo del 2007, nella storica Biblioteca Malatestiana di Cesena, è stata allestita una mostra antologica con circa cinquanta opere. Nello stesso anno, a Roma, il Complesso del Vittoriano ha presentato la più completa mostra antologica dedicata a Sughi, con circa ottanta opere e una sessantina di disegni realizzati dal 1946 a oggi.


Nel 2009 il lavoro di Alberto Sughi è stato presentato a Palermo al Palazzo Sant’Elia in una nuova grande retrospettiva curata da Maurizio Calvesi, poi portata a Londra all’Istituto di Cultura Italiana.
Nel Giugno 2011 Alberto Sughi e’ stato invitato al Padiglione Italia della 54ma Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi, dove ha presentato al pubblico "Un Mondo di freddo e di ghiaccio", Olio su tela, 140x160cm del 2011.
In questa occasione Sughi ricorda: "Attraverso la pittura ho cercato di capire meglio qualcosa che appartiene alla mia coscienza: l’inquietudine, l’amore, l’ansia di verità, la delusione e la solitudine; e poi magari c’è una parte più segreta, quella che contiene le ragioni più profonde della mia identità di pittore, che resta sconosciuta a me stesso. Nella vita avvengono mille aggiustamenti, tante variazioni se non addirittura contraddizioni".
Alberto Sughi e' morto a Bologna il 31 Marzo 2012.