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I sogni magici di Tomasz Kopera, 1976

Tomasz "Alen" Kopera è un pittore Polacco, rappresentante del Realismo Magico.
Laureato in ingegneria civile presso l'Università di Scienza e Tecnologia di Breslavia, nel 2005 si è trasferito in Irlanda del Nord, dove ha vissuto e lavorato per oltre un decennio.
Attualmente vive in Polonia.
Il suo talento artistico si manifesta fin dalla prima infanzia.


Le opere di Kopera rivelano un fascino per la natura umana, il mondo circostante e tutto ciò che è oscuro e misterioso.
Dimostrano sia un alto livello di sensibilità che il desiderio di influenzare il subconscio dello spettatore, evocando un bisogno di pausa e contemplazione.
Tomasz Alen Kopera dipinge principalmente con colori ad olio su tela.


Tomasz Kopera si racconta:

- "Nel mio lavoro, cerco di fare appello al subconscio.
Voglio catturare l'attenzione dell'osservatore per un periodo di tempo più lungo, risvegliando in lui il bisogno di riflessione e contemplazione.
Le idee per nuovi dipinti di solito nascono nei momenti più inaspettati; mi balenano in mente, semplicemente.


Alcune di queste sono idee di mia moglie: ci piace sederci insieme e le nostre conversazioni di diverse ore a volte si trasformano in visioni nuove e sorprendenti.
L'elemento più importante, e allo stesso tempo il più difficile, della creazione è visualizzare un'idea data, osservare il soggetto attraverso gli occhi della nostra immaginazione.
Molto spesso, mentre lavoriamo ad un dipinto, emerge una idea per un altro.


Il fuoco mi affascina.
Per me simboleggia la creazione ed il potere purificatore che cancella i nostri peccati.
Dove il vecchio rinasce, dove la distruzione è strettamente legata alla resurrezione, il fuoco è simbolo di trasformazione.
Vorrei rappresentare tutti questi aspetti nel mio lavoro.


Quando dipingo, non mi piace avere limiti di tempo; decisamente non mi piace correre.
Di solito inizio la mattina presto, quando sono ben riposato, e continuo a lavorare per tutto il giorno.
Mi piace avere la mente lucida mentre creo; questo è incredibilmente importante per me.


Il momento più importante del processo creativo è l'inizio.
Preferisco lavorare in completa pace e tranquillità: niente telefoni, niente conversazioni, solo pace e tranquillità.


La prima fase richiede la massima concentrazione.
Non faccio schizzi, o li faccio molto raramente e in forma grezza; inizio semplicemente a dipingere su tela immediatamente.
L'idea iniziale si sviluppa lentamente in un dipinto, a volte trasformandosi in una visione completamente nuova.


Pertanto, la fase iniziale della creatività è la più turbolenta: spesso emergono nuove idee e cambiamenti significativi.
Parto da una certa visione e il risultato finale può essere radicalmente diverso.
Uno degli aspetti indissolubilmente legati al mio lavoro è la musica.
Gioca un ruolo fondamentale, definendo l'atmosfera di ogni fase del mio lavoro.


Ascolto di tutto, dal pianoforte classico e dall'orchestra alla musica più moderna, spesso heavy e dark, inclusi il gothic e l'heavy metal.
A volte il messaggio dei miei dipinti è molto chiaro; potrei dargli un titolo, ma non lo faccio.
Non voglio dargli un nome.


Preferisco lasciare che sia lo spettatore a deciderlo, così può decifrare il messaggio da solo, rifletterci sopra, dare al mio lavoro un titolo ed una storia.
Spesso mi chiedono di commentare il mio lavoro, ma dico sempre che se potessi descrivere i miei dipinti, scriverei invece di dipingere.


Non riesco a interpretare i miei dipinti attraverso le parole; non so come.
La cosa più importante è il messaggio, e questo raggiunge lo spettatore non attraverso le parole, ma attraverso la pittura.
Ecco perché la maggior parte delle mie opere non ha titolo: lascio che sia lo spettatore a farlo".