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Oskar Kokoschka | Expressionist painter

Oskar Kokoschka, (born March 1, 1886, Pöchlarn, Austria-died February 22, 1980, Villeneuve, Switzerland), Austrian painter and writer who was one of the leading exponents of Expressionism.
In his early portraits, gesture intensifies the psychological penetration of character; especially powerful among his later works are allegories of the artist’s emphatic humanism.
His dramas, poems, and prose are significant for their psychological insight and stylistic daring.

Early life and works

When Kokoschka was three years old, his father went bankrupt in a financial crash. The family was forced to move to Vienna, where his father worked as a traveling salesman and his mother cared for the children on limited means.


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Leonardo da Vinci | De' nuvoli

Trattato della Pittura - Parte settima | Capitoli 917-926


Indice
917. De' nuvoli.
918. Del rossore de' nuvoli.
919. Della creazione de' nuvoli.
920. De' nuvoli e loro gravità e levità.
921. Perché della nebbia si fa nuvoli.
922. Dell'aria tutta nuvolosa.
923. Dell'ombra de' nuvoli.
924. De' nuvoli.
925. De' nuvoli sotto la luna.
926. De' nuvoli.

Leonardo da Vinci | Diluvio, 1515 | Royal Library collection

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Edgar Degas a Napoli, 1856

Degas sbarcò a Napoli (IT) il 17 luglio 1856. Nella città partenopea l'artista ebbe modo di ricongiungersi con il nonno René Hilaire, che lo ospitò nella sua vasta dimora, palazzo Pignatelli di Monteleone: il viaggio in Italia, oltre a un'inestimabile opportunità formativa, era infatti anche un modo per ricongiungersi con i familiari, in parte residenti a Napoli, in parte a Firenze.
Napoli, città esuberante e vivace, che offriva un clima splendidamente mediterraneo, serbava all’epoca non solo un grande fervore culturale, ma anche una vasta gamma di divertimenti pittoreschi, gastronomici e carnali.
Degas, tuttavia, conduceva una vita ascetica, totalmente dedicata all'arte, e pertanto consacrò il suo soggiorno napoletano al perfezionamento della sua pittura.
Notevole, in tal senso, il Ritratto di Hilaire De Gas, opera raffigurante proprio il nonno che si può considerare a pieno titolo il primo cimento artistico di rilievo del giovane Degas.

Edgar Degas | Ritratto di Hilaire De Gas, 1857 | Museo d'Orsay, Parigi

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Edgar Degas | Artistic style

Degas is often identified as an Impressionist, an understandable but insufficient description. Impressionism originated in the 1860s and 1870s and grew, in part, from the realism of such painters as Courbet and Corot.
The Impressionists painted the realities of the world around them using bright, "dazzling" colors, concentrating primarily on the effects of light, and hoping to infuse their scenes with immediacy. They wanted to express their visual experience in that exact moment.
Technically, Degas differs from the Impressionists in that he continually belittled their practice of painting en plein air.

"You know what I think of people who work out in the open. If I were the government I would have a special brigade of gendarmes to keep an eye on artists who paint landscapes from nature. Oh, I don't mean to kill anyone; just a little dose of bird-shot now and then as a warning".


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Edgar Degas | Lettera ai giurati del French Salon nel 1870

Nel 1870, Edgar Degas indirizzò questa lettera - pubblicata sul quotidiano Paris-journal - alla giuria del Salon, in cui delineava proposte radicali per eliminare l'affollata sospensione di quadri dal pavimento al soffitto del Salon.

"Ai signori giurati del Salon del 1870,

suvvia, signori della giuria, non scoraggiatevi. Non avete ancora finito. Eccovi dunque padroni di organizzare un’esposizione. Si dice che siate molto imbarazzati. Dio sia lodato! L’amministrazione lo era ancor di più e da molto più tempo.
Eppure ha continuato. C’è una cosa a cui ogni espositore ha indiscutibilmente diritto e di cui non si è mai parlato nei progetti scritti e nei conciliaboli: una collocazione di suo gradimento. Questo già accade nell'industria. Un calzolaio, nel piccolo spazio che ottiene, espone la propria merce come vuole. Un pittore no.

Non è lo spazio che manca: si può montare e smontare questo palazzo costruito in ferro e sottili tramezzi, come un teatro. Di soldi, ne servono pochi per una festa così semplice, e le entrate ci sono. Il vostro tempo, la vostra attenzione, e un po’ del vostro senso del dovere, signori, ecco quel che occorre.
Cochin, l’incisore, fu sovente, nel secolo scorso, l’arazziere delle esposizioni. Diderot gli diede questo nome, che, a quanto pare, è andato perduto. Riprendetelo.
Ho l’impressione che l’organizzazione del Salon richieda qualche cambiamento. In tutta coscienza, voi potreste farlo. Un paio di voi, una volta decisa la cosa, verrebbero delegati al controllo.