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Emily Dickinson | Se tu dovessi venire in autunno /If you were coming in the Fall

Alan King, 1952 | Massurrealism Art Movement

Se tu dovessi venire in autunno
mi leverei di torno l’estate
con un gesto stizzito ed un sorrisetto,
come fa la massaia con la mosca.

Se entro un anno potessi rivederti,
avvolgerei in gomitoli i mesi,
per poi metterli in cassetti separati -
per paura che i numeri si mescolino.

Se mancassero ancora alcuni secoli,
li conterei ad uno ad uno sulla mano -
sottraendo, finché non mi cadessero
le dita nella terra della Tasmania.

Se fossi certa che, finita questa vita,
io e te vivremo ancora -
come una buccia la butterei lontano -
e accetterei l’eternità all’istante.

Ma ora, incerta della dimensione
di questa che sta in mezzo,
la soffro come l’ape-spiritello
che non preannuncia quando pungerà.


If you were coming in the Fall

If you were coming in the Fall,
I'd brush the Summer by
With half a smile, and half a spurn,
As Housewives do, a Fly.

If I could see you in a year,
I'd wind the months in balls
And put them each in separate Drawers,
For fear the numbers fuse -

If only Centuries, delayed,
I'd count them on my Hand,
Subtracting, till my fingers dropped
Into Van Dieman's Land.

If certain, when this life was out
That yours and mine, should be
I'd toss it yonder, like a Rind,
And take Eternity-

But, now, uncertain of the length
Of this, that is between,
It goads me, like the Goblin Bee
That will not state - its sting.