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Domenico Purificato | Neorealist painter



Domenico Purified (Fondi, 1 November 1915 - Rome, 6 November 1984) was a Italian painter, protagonist of "Neorealismo".
In the first part of his career he joined the defined current Roman, initiated by Scipione (Gino Bonichi) and Mario Mafai , shared with Raffaele Wheats. A multifaceted artist, from 1940 to 1943 he was editor of the magazine Cinema.
After the war he was the protagonist in Rome of Neorealism, capturing in his paintings some of the people, country figures and scenes of everyday life.





























La Repubblica.it - 1984.11.07
E' MORTO DOMENICO PURIFICATO

Il significato e il valore dell' arte di Domenico Purificato, mancato prematuramente al mondo della cultura e dell'arte, ci furono egregiamente riproposti, qualche mese fa, in un' ampia mostra allestita a Roma nelle sale di Castel S. Angelo. In questa occasione la figura dell' artista, che ricordavamo specialmente per l' accorato e delicato realismo, veniva documentata in tutto l'impegno del suo faticato itinerario. Dalla formazione nell'ambiente della scuola romana, ai suoi rapporti con le più autonome ed estrose invenzioni di Cagli fino all' adesione, appunto, alla poetica neorealista che Purificato seppe arricchire con una sorta di interiore, popolana capacità di evocazione.
Fin dall'esordio d'altronde - Purificato espose per la prima volta nel 1936 - i dipinti dell'artista hanno sempre preso spunto, pur nell'ambito di una raffinata cultura, dagli episodi e dai momenti della vita quotidiana, fino a dare anche alla storia e alla storia drammatica (ripenso ai quadri dedicati alla Resistenza) un senso di quotidiana e umile mestizia.
La costante della sua arte restano comunque i paesaggi e i personaggi della sua terra d'origine (il Lazio di Fondi, dov' è nato, e di Latina). E, a questo proposito, si possono rammentare "Le donne di Fondi", "Il lago di Fondi" e certe casalinghe e pensose nature morte come "Fiori con lume": tutte opere degli anni Sessanta. E anche molte figure femminili.
Purificato ebbe con la cosidetta "tradizione" (Ottocento compreso) difficili e sottili rapporti. Su tale argomento è assai preciso uno scritto di Libero De Libero. "E' vero che anche per Purificato - egli scrive - il sentimento della realtà trova l' "humus" necessario nella tradizione, anche egli è per lo studio della tradizione: ma una tradizione che non si chiude alle spalle di Teofilo Patini e di continuo si riapre ad ulteriori conquiste e guadagni di stile, alle nuove ragioni della vita che la arricchisce di un futuro, come è accaduto in ogni epoca e nella nostra; ma una tradizione che non diventi complice di surrogazioni anticulturali e di accatti polemici, di contrabbandi esiziali".
In poche parole De Libero individua la "misura" di Purificato e, inoltre, la sua componente intellettuale, di letterato, di provocatore di cultura. Oltre ad essersi dedicato con successo alla scenografia teatrale e cinematografica, è noto infatti che Purificato ha pubblicato numerosi saggi di critica d' arte. Tra questi, resta forse il più famoso "La pittura nell' Ottocento italiano" del 1959. 
Ma non si possono dimenticare altri titoli come "I colori di Roma", "Callimaco, una pittura per l'uomo", "I rischi dell'arte", "Le avanguardie appiedate", "Polemica sul massacro dell' arte". 
Dopo le dimissioni dall' Accademia di Brera, della quale era stato direttore per diversi anni, Domenico Purificato si era dedicato negli ultimi tempi ancor più intensamente, alla pittura. Aveva anche sua arguta e ironica rubrica sulla rivista "Prospettive d'arte", intitolata "Il caleidoscopio". 
Nella memoria misteriosa, che regola in ciascuno di noi le immagini quando sopravviene la morte di un vicino o di un lontano compagno di viaggio, viene a mente un dipinto: "Uomo nel canneto" di circa venti anni fa, che sembra racchiudere in un punto rivelatore l'arte e la fatica di Purificato. Le canne sono la terra, lo sguardo dell' uomo è un ammonimento: i suoi occhi soffrono ma riaprono un pur piccolo spiraglio alla speranza. | MARIO NOVI




PURIFICATO Domenico - Pittore, nato a Fondi (Latina) il 14 marzo 1915; titolare della cattedra di ornato al Liceo artistico di Firenze. Partecipe più da spettatore che da attore, quasi da allievo data la sua giovane età, alle ricerche e alle polemiche dell'ambiente pittorico romano negli anni intorno al 1935, egli ha scelto da allora la strada di un realismo attento e misurato, strada che continua con pacata perseveranza a percorrere, orientando la sua ricerca soprattutto verso un affinamento di qualità.
I suoi ritratti, i suoi paesaggi, i suoi fiori, le sue figure di marinai e di contadine del basso Lazio, di bambini, di ragazze se pur non vanno a volte al di là di un valore illustrativo, costituiscono di tanto in tanto un buon pezzo di pittura dall'impasto cromatico ora denso ora più sottile, dalle linee disposte con garbo e sapienza, capaci di suscitare una presenza umana, o l'atmosfera di un paese.
Oltre a molte altre esposizioni personali e collettive, il Purificato ha partecipato alla XXIV (1948), XXV (1950), XXVI (1952) e XXVII (1954) Biennale di Venezia, e alle VII (1955-56) e VIII (1959-60) Quadriennale di Roma. Sue opere si trovano nella Galleria nazionale d'arte moderna di Roma e in altre gallerie, pubbliche e private. | Agnese CONCINA SEBASTIANI ©Treccani Enciclopedia Italiana