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Rembrandt | Adoration of the Magi, 1632 | Hermitage Museum


The Adoration of the Magi (anglicized from the Matthean Vulgate Latin section title: A Magis adoratur) is the name traditionally given to the subject in the Nativity of Jesus in art in which the three Magi, represented as kings, especially in the West, having found Jesus by following a star, lay before him gifts of gold, frankincense, and myrrh, and worship him.


It is related in the Bible by Matthew 2:11:
"On entering the house, they saw the child with Mary his mother; and they knelt down and paid him homage. Then, opening their treasure chests, they offered him gifts of gold, frankincense, and myrrh. And having been warned in a dream not to return to Herod, they left for their own country by another path".

The church calendar, this event is commemorated in Western Christianity as the Feast of the Epiphany (January 6).
The Orthodox Church commemorates the Adoration of the Magi on the Feast of the Nativity (December 25).
Christian iconography has considerably expanded the bare account of the Biblical Magi given in the second chapter of the Gospel of Matthew (2:1-22) and used it to press the point that Jesus was recognized, from his earliest infancy, as king of the earth.





L'iconografia dell'Adorazione dei magi si rifà ad un passaggio del Vangelo secondo Matteo in cui è scritto che "udito il re, essi (i magi), partirono.
Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino./ Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima./ Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra".
La composizione a più figure comprende dunque differenti personaggi in abiti orientali, abbigliati con ricchi accessori esotici: turbanti, un grosso ombrello, armature, verso i quali l’autore provava grande interesse, in quanto simboli provenienti da Est e quindi espressione iconografiche della Terra Santa.
L’opera, dipinta attorno al 1632, appartiene ad una fase di emancipazione creativa in cui Rembrandt cercò una sua strada pienamente originale, uscito da appena due anni dalla bottega del maestro Pieter Lastman in una congiuntura dominata da Peter Paul Rubens e dai suoi seguaci.


Nella Adorazione dei Magi dell’Ermitage si distinguono i temi e gli stilemi fondamentali che costituiranno la sua identità estetica – un gioco focale che stabilisce i principi della composizione, il riferimento a iconografie antiche e orientali in risposta al classicismo della pittura barocca e cattolica – ma si leggono ancora i legami non totalmente recisi con l’arte italiana, come lo si può vedere dalla rappresentazione del volto della vergine e del bambino.
La luce si concentra sulla figura del saggio con la barba bianca inginocchiato, che china il suo capo davanti al Cristo tenuto in braccio da Maria.
Le morbide gradazioni di colore che avvolgono dalla penombra i singoli dettagli danno alla rappresentazione una sfumatura drammatica, dove l’interesse di Rembrandt sta tutto nel tributo che gli antichi saperi magici ed astronomici dell’Oriente riservano a un Principe divino più potente di tutti, quindi destinato a superare ed a sussumere a sé la parzialità dei poteri pagani che lo hanno preceduto. Questo racconto, probabilmente mitico e di origine non ebraica, suggerisce la sublimazione delle tradizioni teologiche pagane nella nuova religione, come indica una composizione non centrata sulla figura del figlio di Dio ma sulla veste del re, già di successo in area italiana (come per esempio nell’Adorazione dei Magi di Veronese, del 1573).
Il grisaille dell’Ermitage venne dipinto in parallelo a una serie di incisioni preparatorie riferite ad episodi della vita e della passione di Cristo, mai portate a termine, e divenne modello di altre composizioni analoghe con il medesimo soggetto.
Le fasi della sua genesi testimoniano il processo creativo, caratteristico della pratica di Rembrandt, in cui un tono prevalentemente marrone si combina con il grigio o l’azzurro: in primo piano domina un morbido color seppia, mentre in secondo piano e in profondità prevale un freddo color grigio precisamente calcolato per essere confrontato con la morbidezza del resto del soggetto.


Una seconda copia dell'Adorazione dei Magi al Museo d'arte di Göteborg è quasi identica al dipinto che si trova al Hermitage Museum di San Pietroburgo.

Rembrandt | The Adoration of the Magi | Gothenburg Museum of Art

A second copy of the Adoration of the Magi on the Gothenburg Museum of Art is almost identical with the painting in Saint Petersburg.