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Loggia dei Lanzi, 1380 | Open-air museum in Florence

In the Piazza della Signoria, adjoining the Uffizi Palace, there is a masterpiece of Medieval architecture: the Loggia della Signoria, built in about 1380, to host public ceremonies and assemblies, during the republican period.
It is called Loggia dei Lanzi, because it is said that landsknechts (lanzichenecchi or lanzi in Italian) encamped here in 1527, while they were going to Rome.



According to another version, landsknechts - who were German mercenary soldiers - formed the guard of the Duke Alessandro de’ Medici and they stayed in the loggia to occupy an important and symbolic place for the republic, that was dead.



The Loggia is also called "dell'Orcagna", because it was once thought that Andrea di Cione, called the Orcagna, built it: actually his brother Benci with Simone Talenti made it. Maybe Orcagna worked on the project of the building.
Built during the 14th century, the loggia is a Gothic style building, but its three big rounded arches paved the way to the great Renaissance architecture: it seems that Brunelleschi took inspiration for his Spedale degli Innocenti from it. During the 16th century, the Loggia lose its original function and became an open air museum.

It hosts some ancient Roman sculptures and some masterpieces from the 16th century:


  • Menelaus supporting the body of Patroclus - It’s a marble group of Roman times, a copy of a Greek statue*, which originally stood at the southern end of the Ponte Vecchio.



from the 19th century, like the Rape of Polyxena by Pio Fedi*.


In 1850 the Minister of the Education put a thermometer and a barometer in the Loggia, to explain to the community the scientific measuring: by this way the open air museum retook his public function. Some years before, in Munich, the Feldherrnhalle was built on the model of the Loggia dei Lanzi.
Now the Loggia is one the most beautiful and characteristic elements in Piazza della Signoria. | © Uffizi Gallery



















Carlo Ferrari (1813-1871) La Loggia dei Lanzi e Piazza della Signoria a Firenze

Claude-Marie Ferrier | Firenze, Loggia della Signoria, 1854 circa
Carlo Canella | Veduta di Piazza della Signoria a Firenze dalla Loggia dei Lanzi, 1847

Event at the Piazza della Signoria Firenze 18c.














Giuseppe Zocchi | The Piazza della Signoria in Florence

Ippolito Caffi* | Florence, A View of the Piazza della Signoria with the Loggia dei Lanzi at Left'




















La Loggia della Signoria è un monumento storico di Firenze, che si trova in piazza della Signoria a destra di Palazzo Vecchio e accanto agli Uffizi, i quali vi si innestano sul retro con una terrazza proprio sulla sommità della loggia.
Viene chiamata anche Loggia dei Lanzi non tanto perché qui pare che si accamparono i lanzichenecchi nel 1527 di passaggio verso Roma, ma perché il Corpo di Guardia del Granduca Cosimo I, che alloggiava sotto la Loggia, era in parte composto da lanzichenecchi. Detta anche Loggia dei Priori oppure Loggia dell'Orcagna, per via di una errata attribuzione ad Andrea di Cione, soprannominato Orcagna, mentre la realizzazione dell'opera è stata documentata come di suo fratello Benci e di Simone Talenti. Alcune fonti citano comunque l'Orcagna come collaboratore del progetto.
L'edificazione risale al periodo tra il 1376-1382; la loggia serviva per ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della Repubblica fiorentina alla presenza del popolo, come quelle di insediamento delle signorie.
Sebbene si tratti di un edificio gotico, la presenza di archi a tutto sesto rappresenta una vera anticipazione dello stile rinascimentale che, con tutta probabilità, ispirò Filippo Brunelleschi per la realizzazione di quello che è considerato il primo edificio pienamente rinascimentale, lo Spedale degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata. Spiccano nella facciata le quattro formelle con figure allegoriche delle virtù cardinali eseguite su disegno di Agnolo Gaddi (1383-1386).
A partire dal '500, con la creazione del Granducato di Toscana e la soppressione definitiva delle istituzioni repubblicane, questo spazio fu destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei, divenendo uno dei primi spazi espositivi al mondo.
Il granduca Cosimo I, comunque, non fece sistemare le statue secondo un mero criterio estetico ma, in linea con le precedenti sculture di Piazza della Signoria, fece sì che le rappresentazioni avessero anche dei precisi caratteri politici. In questo senso il Perseo e Medusa di Benvenuto Cellini, appositamente commissionato da Cosimo, stava a significare il taglio delle esperienze repubblicane della città, simboleggiate dalla Medusa, dal cui corpo escono i serpenti che rappresentano le proverbiali discordie cittadine che da sempre avevano minato una vera vita democratica.
Nel 1583, a conclusione del palazzo degli Uffizi, Bernardo Buontalenti creò sulla sommità della loggia una terrazza dalla quale era possibile assistere alle varie cerimonie e agli spettacoli, che avevano luogo nella piazza sottostante, oggi punto focale del bar del museo.
Caso quasi unico nel panorama mondiale, nelle tre arcate della loggia sono ospitate sculture di eccezionale pregio risalenti all'età classica e al periodo del manierismo, veri capolavori da museo, tutti originali, e fruibili liberamente giorno e notte gratuitamente. Un servizio di sorveglianza continua delle opere, attivo 24 ore su 24, vigila sul rispetto di alcune minime restrizioni.
La Feldherrnhalle di Monaco di Baviera è un omaggio ottocentesco a questa loggia.
  • Le sculture
Ai fianchi della gradinata d'ingresso vigilano due leoni marmorei, uno di epoca romana (a destra), e l'altro realizzato nel 1600 da Flaminio Vacca (a sinistra): tradizionalmente i leoni simboleggiano la guardia e la protezione dei luoghi da presenze negative, secondo una tradizione iconografica che risale addirittura alle civiltà mesopotamiche.
Il capolavoro più importante è il già citato Perseo di Benvenuto Cellini*, una grande statua in bronzo alta 3,20 metri compreso il piedistallo istoriato da bassorilievi di tema mitologico. Il corpo ben proporzionato e la posizione plastica di Perseo*, appoggiato su una sola gamba mentre solleva con il braccio sinistro la testa di Medusa decapitata. Fu sistemato nella loggia nel 1554 e, a parte il periodo del restauro nel 1999, è sempre rimasto qui collocato.
Ancora più complesso è il Ratto delle Sabine*, capolavoro in marmo del Giambologna*, 1583. Oltre all'originale, nel Museo dell'Accademia si trova il modello a grandezza naturale in gesso, eseguito dallo stesso Giambologna come preparazione per l'esecuzione della statua in marmo.
Sempre del Giambologna è l'Ercole con il Centauro Nesso*, dal sensazionale effetto di movimento espresso dal corpo in tensione del centauro sottomesso dall'eroe greco, 1599.
Sono sculture di epoca romana Patroclo e Menelao, copia di epoca flavia di un originale greco del 230-240 a.C., dono di Pio V a Cosimo I, e le sei figure di donna vicine alla parete di fondo. Si ritiene che possano provenire dal Foro di Traiano a Roma, furono comunque trovate verso la metà del Cinquecento e, dopo aver decorato a lungo Villa Medici, arrivarono a Firenze nel 1789.
Delle figure muliebri, le prime due non sono state identificate come personaggi, mentre la terza da sinistra rappresenta Thusnelda, una prigioniera barbara moglie di Arminio.
Le ultime tre rappresentano matrone romane di rango imperiale, scolpite più finemente e con marmo più pregiato.
È invece un'opera ottocentesca il Ratto di Polissena dello scultore Pio Fedi (1865)*, che riprende lo stile del vicino Menelao.
Sulla parete destra un'iscrizione in latino ricorda l'adozione del calendario comune, che inizia il 1º gennaio, a Firenze, avvenuta solo nel 1750 (fino ad allora il capodanno fiorentino si celebrava il 25 marzo). Un'altra iscrizione del 1863 ricorda le tappe dell'unificazione italiana. | © Wikipedia


Pio Fedi (1855-1865) Neottolemo rapisce Polissena dalle braccia di Ecuba









Giambologna | The Rape of the Sabine, Loggia dei Lanzi


Virtue Fortitude at Loggia dei Lanzi

Virtue Justice at Loggia dei Lanzi

Virtue Prudence at Loggia dei Lanzi

Virtue Temperance, pouring water from one vessel to another, Agnolo Gaddi, Loggia dei Lanzi