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Gigino Falconi, 1933 | Surrealist painter

Gigino Falconi was born in Giulianova (Teramo, Italy) and started to paint when he was sixteen years old, at the same time he attended the Technical Institute for Accountants and obtained a diploma in 1952.
Then he graduated at the Art School of Pescara in 1954. The following year he won the Chair Design’s competition and started teaching in a middle school in Giulianova, an activity that he left in 1975 to devote himself entirely to painting. His first solo exhibition was at the Gallery Il Polittico of Teramo in 1961.



Later he participated in many other exhibitions in Italy and abroad at accredited galleries and prestigious public institutions. His works are in prominent collections of public and private museums.

His method of work follows a pictorial cycle distributed over the years in the following way:
1954-1956 - He begun a figurative universe linked to the themes of his own land, in relation to the canons of the contemporary informal art.
1957-1962 - He created a series of landscapes affected by a very personal interpretation of the Baroque.

1963-1965 - He realized “Documenti”, the first important cycle of large-scale works, made in mixed technical, painting compositions and textual graphics. In the same years the artist carried out a research of a surrealistic space dotted by ghosts, often with elements suggested by Edgar Allan Poe readings.
1966-1968 - “I mostri”. A carefully study from the Renaissance to the Baroque assisted him in this analysis. He made a particular attention to Piero della Francesca, Caravaggio, Ribera and Rembrandt.

1969-1975 - He developed a series of works focusing on the present surrealism and photographic news, with a more detailed figuration and evidence of estrangement.
1976-1979 - He restarted to paint images, with subjects inspired by the anguish of existence. Two groups of paintings suggested by Fascism and the story of the American couple Julius and Ethel Rosenberg are particularly important.
1980-1985 - He worked intensely on paintings which focused on the poetic mystery of interior spaces and the disorienting suggestions of mirrors. There is a clear reference to the environment of Art Nouveau that are always placed in a climate of suspended silence and waiting.

1986-1988 - He realized “Alcyone”, an important series of paintings about the life and works of Gabriele d’Annunzio made for the fiftieth anniversary of the death of the poet.
1989-1994 - He painted a series of “Nudi” and “concerti silenziosi”, set in lake landscapes.
1995-1999 - He created an intense series of sacred paintings. The first painting is the “Annunciation” in 1995. He realized this for the VII centenary of the Holy House of Loreto, a museum in which the work was displayed. Then he worked for the church of Sant’Andrea in Pescara. He worked for two years on a large scale triptych (270 x 660 cm), commissioned by the Oblates of Mary Immaculate in order to commemorate the sanctification of their founder, St. Eugene de Mazenod.

2000-2002 - Gigino created the cycle called “Le Ossessioni”, entirely dedicated to the mystery of the female universe.
2002-2005 - He painted the cycle “Il mito della Fenice”.
2006-2009 - He developed more and more interest in nature, attracted by the mysterious fascination and the mystical light of nature. He painted a group of paintings of lake scenery and marine landscapes.

2011-2012 - He realized the cycle “Ragazze per sempre” inspired by the romantic environment of Paris at the end of the nineteenth century. He painted a group of works about “Mercenary love”, a female comedy with many scenes of one existential play. This cycle was also presented in the Besharat Galerie di Barbizon in Paris and later with a large group of works set up the “Suite Falconi”.







Gigino Falconi nasce a Giulianova (Teramo) ed inizia a dipingere a sedici anni, frequentando contemporaneamente l’Istituto Tecnico per ragionieri, dove si diploma nel 1952. Nel 1954 ottiene la maturità presso il Liceo Artistico di Pescara.
L’anno successivo, vincitore di concorso per la Cattedra di Disegno, assume l’incarico della docenza presso una scuola media di Giulianova, attività che abbandona definitivamente nel 1975, per dedicarsi interamente alla pittura.
Alla sua prima mostra personale tenuta alla Galleria Il Polittico di Teramo nel 1961, ne sono seguite numerosissime sia in Italia che all’estero, presso accreditate gallerie e prestigiose sedi pubbliche. Le sue opere sono conservate in autorevoli collezioni museali pubbliche e private.


Il suo metodo di lavoro si è sviluppato per cicli pittorici così distribuiti nel corso degli anni:
  • 1954-1956: esordisce con un universo figurativo legato ai temi della propria terra, coniugato ai canoni della coeva poetica informale.
  • 1957-1962: esegue una serie di paesaggi che risentono di una personalissima rivisitazione del barocco.
  • 1963-1965: realizza “Documenti”, primo importante ciclo di opere, di grande dimensione, eseguite a tecnica mista, composizioni di pittura e grafica testuale. Negli stessi anni l’artista porta avanti una ricerca sulla surrealtà dello spazio costellato da fantasmi, spesso con elementi suggeriti da letture di Edgar Allan Poe.

  • 1966-1968: “I Mostri”. Viene aiutato in questa analisi da uno studio accurato che va dal Rinascimento al Barocco con particolare attenzione a Piero della Francesca, Caravaggio, Ribera e Rembrandt.
  • 1969-1975: elabora una serie di lavori incentrati sulla surrealtà del presente e della cronaca fotografica, con una figurazione più circostanziata ed evidenza di straniamento.
  • 1976-1979: recupera pienamente la pittura per immagini, con soggetti ispirati all’angoscia dell’esistenza. Di particolare risalto sono due gruppi di quadri suggeriti dal Fascismo e dalla vicenda dei coniugi americani Julius ed Ethel Rosenberg.

  • 1980-1985: lavora intensamente a opere incentrate sulla poetica del mistero degli spazi interni e sulle suggestioni spaesanti degli specchi. È evidente il riferimento ad ambientazioni di gusto Art Nouveau, sempre collocate in un clima di silente sospensione e di attesa.
  • 1986-1988: realizza “Alcyone”, un importante ciclo di dipinti sulla vita e le opere di Gabriele d’Annunzio, eseguite in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Poeta.
  • 1989-1994: dipinge una serie di “nudi” e “concerti silenziosi”, ambientati in paesaggi lacustri.
  • 1995-1999: sviluppa in questi anni un intenso ciclo di pitture di carattere sacro. Il primo dipinto Annunciazione è del 1995. Lo realizza per il VII centenario della Santa Casa di Loreto nel cui museo l’opera viene poi esposta. Successivamente per la chiesa di Sant’Andrea di Pescara lavora per due anni a un trittico di grandi dimensioni (cm 270 x 660), commissionatogli dagli Oblati di Maria Immacolata in occasione della santificazione del loro fondatore Sant’Eugenio de Mazenod.

  • 2000-2002: realizza il ciclo “Le Ossessioni”, interamente dedicato al mistero dell’universo femminile.
  • 2002-2005: dipinge il ciclo “Il mito della Fenice”.
  • 2006-2009: si interessa sempre più alla natura e, attratto dal suo misterioso fascino e dalla sua mistica luce, dipinge un gruppo di quadri rappresentanti paesaggi lacustri e marini.
  • 2011-2012: realizza il ciclo “Ragazze per sempre” ambientate nell’atmosfera romantica parigina di fine Ottocento, dipingendo un ciclo di opere sull’“amore mercenario”come tante scene di un’unica grande pièce esistenziale, una commedia tutta al femminile. Tale ciclo viene presentato inoltre nella Besharat Galerie di Barbizon Parigi e successivamente assieme ad un cospicuo nucleo di opere allestisce la “suite Falconi” (oltre 60 mq).

  • 2013-2014: nell’ambito e a conclusione dei festeggiamenti del suo genetliaco e sessantesimo di attività pittorica, principiato nel marzo 2013 negli Stati Uniti ad Atlanta con una mostra personale, l’Abruzzo gli rende omaggio, il 23 maggio 2014, nella sala appositamente predisposta del Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara, inaugurando lo spazio a lui dedicato, esito della mostra Antologica Una Vita per la pittura, curata da Giuseppe Bacci. Esposizione scandita in sette percorsi temporali decennali e mirabilmente presentata da Vittorio Sgarbi e Giuseppe Bacci, in un’affollatissima conferenza inaugurale introdotta dal Sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, da Augusto Di Luzio e da una testimonianza appassionata dell’artista. Le venti opere della numifica donazione di Gigino Falconi alla Città di Pescara sono state precedentemente selezionate attraverso una votazione popolare di oltre tremila preferenze, arricchendo e valorizzando, così, il patrimonio artistico cittadino.
  • Nel maggio 2014, nella sede del Museo Archeologico di Teramo, sono stati esposti, insieme ad altre opere della passata produzione artistica, due dipinti inediti, di grandi dimensioni, del nuovo ciclo L’Amore: le sue immagini, le sue parole, accompagnati da un prezioso libretto contenente testi poetici dell’artista e un’introduzione di Giuseppe Lisciani.