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Jane Graverol | Surrealist painter

Jane Graverol (1905-1984) was a Belgian surrealist painter of French extraction.

Life

Jane Graverol was born in Ixelles on 18 December 1905 to Alexandre Graverol and Anne-Marie Lagadec.
After a traditional education, she enrolled in the Brussels Académie Royale des Beaux-Arts in 1921, where she was taught by Jean Delville and Constant Montald.


She started painting between 1920 and 1930; this was before the rise of surrealism, and before she adapted the style she is known for today.
Her works from that time bear the stamp of symbolism.
She began to exhibit her work in 1927.

Between 1960 and 1970, when the popularity of surrealism decreased, she mainly painted compositions focusing on subjects like war and violence.
This is also when she painted her flora and fauna works.
During the last twenty years of her life, she was the companion of Gaston Ferdière.
She died in Fontainebleau on 24 April 1984.

Jane Graverol et Man Ray

Works

Graverol was closely linked to the development of surrealism in Belgium.
She would progressively consider her canvases to be "waking, conscious dreams".
Her encounters after the war with René Magritte, Louis Scutenaire, Paul Nougé, and then Marcel Mariën, with whom she collaborated on the periodical Les Lèvres nues, merely reconfirmed her in her beliefs.


Her painting La Goutte d'eau is a collective portrait of the Belgian surrealists.
She offered an original, dreamy version of feminine sensibility in painting, served by a figurative technique that was both precise and cold.

Legacy

In 2018, Graverol was mentioned in a short documentary of Gloria Feman Orenstein by Cheri Gaulke, Gloria's Call. | Source: © Wikipedia










Jane Graverol o Jeanne Graverol (1905-1984) è stata una pittrice surrealista Belga di origini francesi.

Biografia

Jane Graverol nacque a Ixelles il 18 dicembre 1905 da Alexandre Graverol, autore simbolista francese ed Anne-Marie Lagadec.
Dopo un'istruzione tradizionale, frequentò prima l'Accademia di Belle Arti di Etterbeek, poi si iscrisse all'Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles nel 1921, dove fu allieva di Jean Delville e Constant Montald.
Iniziò a dipingere tra il 1920 e il 1930, perlopiù nature morte e paesaggi prima dell'ascesa del surrealismo e prima di adattare lo stile per cui è conosciuta.
Le sue opere di quel periodo portano l'impronta del simbolismo. Cominciò ad esporre le sue opere nel 1927.


Alla fine degli anni Trenta cominciò a dedicarsi al surrealismo.
Ebbe una corrispondenza con René Magritte, dopodiché nel 1949 incontrò esponenti dei surrealisti belgi e contribuì a fondare due pubblicazioni surrealiste: a Verviers i Temps Mêlés nel 1953, orientati verso la patafisica inventata da Alfred Jarry, e Les Lèvres Nues nel 1954 con Marcel Mariën e Paul Nougé.
Nello stesso 1953 curò un tributo, a lei intitolato, di testi scritti da Magritte, Mariën, Scutenaire ed altri surrealisti.
Nel 1958 collaborò altresì con Aubin Pasqua alla rivista Fantasmagie.


Negli anni Sessanta conobbe André Breton, che molto apprezzò il suo ritratto di gruppo dei surrealisti e Marcel Duchamp.
Negli ultimi vent'anni della sua vita il suo compagno fu lo psichiatra Gaston Ferdière, conosciuto nel 1967 ad una sua mostra e con il quale si trasferì a Parigi.
Pur in Francia, continuò ad avere contatti e partecipare a mostre in patria.


Tra il 1960-1970, quando la popolarità del surrealismo diminuì, dipinse principalmente composizioni incentrate su temi come la guerra e la violenza.
Ciò è valso anche quando ha dipinto opere sulla flora e sulla fauna.
Il suo lavoro assunse connotazioni sempre più erotiche.
Morì a Fontainebleau il 24 aprile 1984.


Opere

Graverol fu strettamente legata allo sviluppo del surrealismo in Belgio.
Considerò progressivamente le sue tele come "sogni svegli e coscienti" ed i suoi incontri dopo la guerra con René Magritte, Louis Scutenaire e Paul Nougé, poi Marcel Mariën, si limitarono a confermare le sue convinzioni.


Il suo dipinto La Goutte d'eau è un ritratto collettivo dei surrealisti belgi.
Offrì una versione originale e sognante della sensibilità femminile nella pittura, servita da una tecnica figurativa che era allo stesso tempo precisa e fredda.


Se i surrealisti uomini idealizzano la donna come musa, Graverol rappresenta «un corpo erotico che assume sembianze animalesche tra il grottesco ed il fantastico» e le sue opere sono ricche di creature fantastiche e alate tra «angeli, fenici, draghi» o la sfinge di L’École de la Vanité (1967).
La metamorfosi e l'ibridazione sono metafore dell'emancipazione e del riscatto sociale della donna.