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Eugène Delacroix | Legacy

Ferdinand Victor Eugène Delacroix (26 April 1798 - 13 August 1863) was a leader of the French Romantic school.
At the sale of his work in 1864, 9140 works were attributed to Delacroix, including 853 paintings, 1525 pastels and water colours, 6629 drawings, 109 lithographs, and over 60 sketch books.
The number and quality of the drawings, whether done for constructive purposes or to capture a spontaneous movement, underscored his explanation, "Colour always occupies me, but drawing preoccupies me".



Delacroix produced several fine self-portraits, and a number of memorable portraits which seem to have been done purely for pleasure, among which were the portrait of fellow artist Baron Schwiter, an inspired small oil of the violinist Niccolò Paganini, and Portrait of Frédéric Chopin and George Sand, a double portrait of his friends, the composer Frédéric Chopin and writer George Sand; the painting was cut after his death, but the individual portraits survive.

On occasion Delacroix painted pure landscapes (The Sea at Dieppe, 1852) and still lifes (Still Life with Lobsters, 1826-27), both of which feature the virtuoso execution of his figure-based works.

He is also well known for his Journal, in which he gave eloquent expression to his thoughts on art and contemporary life.
A generation of impressionists was inspired by Delacroix's work. Renoir and Manet made copies of his paintings, and Degas purchased the portrait of Baron Schwiter for his private collection.
His painting at the church of Saint-Sulpice has been called the "finest mural painting of his time".


Contemporary Chinese artist Yue Minjun has created his own interpretation of Delacroix's painting Massacre of Chios, which retains the same name.
Yue Minjun's painting was itself sold at Sotheby's for nearly $4.1 million in 2007.
His pencil drawing Moorish Conversation on a Terrace was discovered as part of the Munich Art Hoard. | Source: © Wikipedia















Stile Artistico

È lo stesso Delacroix a raccontare la propria missione pittorica in un'annotazione sul proprio diario datata 1º luglio 1854:

«Io voglio piacere all'operaio che mi porta un mobile; voglio lasciare soddisfatti di me l’uomo col quale il caso mi fa incontrare, sia un contadino o un gran signore. Col desiderio di riuscire simpatico e di aver rapporti con la gente, vi è in me una fierezza quasi sciocca, che mi ha quasi sempre fatto evitare di vedere le persone che potevano essermi utili, per timore di aver l’aria di adularle. La paura di essere disturbato quando sono solo deriva ordinariamente dal fatto che io sono occupato dalla mia grande faccenda che è la pittura: io non ne ho nessun’altra importante» - Eugène Delacroix.


In tal senso, Delacroix è considerato il maggiore pittore romantico francese, a tal punto da guadagnarsi l'appellativo di «Principe dei Romantici». Come egli stesso chiarisce in un appunto, i suoi modelli non furono tanto gli artisti classici, quanto la pittura del XVI secolo:

«Tutti i grandi problemi artistici sono stati risolti nel secolo XVI. In Raffaello, perfezione del disegno, della grazia, della composizione. In Correggio, in Tiziano, in Paolo Veronese, del colore, del chiaroscuro. Giunge Rubens, che ha già dimenticato le tradizioni della grazie e della semplicità. A forza di genio, egli ricostruisce un ideale. Lo attinge nel suo temperamento. Forza, effetti sorprendenti, espressione spinta al massimo. Rembrandt lo trova nell'indefinitezza della fantasticheria e della resa?» - Eugène Delacroix.


Contrariamente al suo principale rivale Ingres, che ricercava nelle proprie opere il perfezionismo tipico dello stile neoclassico, Delacroix pose maggiore enfasi sul colore e sul movimento piuttosto che sulla nitidezza dei profili e sulla perfezione delle forme. Le opere di Delacroix, rese con pennellate immediate, rapide e fortemente espressive, sono caratterizzate da una grande impetuosità creativa che coinvolge emotivamente lo spettatore, che in questo modo è in grado di vivere con grande trasporto la potenza drammatica della scena effigiata.

Per raggiungere il massimo grado di luminosità e trasparenza, inoltre, Delacroix accostava con grande maestria i colori primari puri con i rispettivi complementari, attuando un'esaltazione cromatica che trascendeva il tipo di tavolozza utilizzata, la quale poteva contemplare a seconda dell'opera sia colori puri che smorti.
Si trattò di un'intuizione coltivata già durante il viaggio in Nord Africa, e destinata ad avere grandissima risonanza nei futuri indirizzi dell'arte impressionista.


«Dipingiamo tutti come Delacroix», avrebbe commentato Cézanne, uno tra i tanti estimatori di Delacroix: difatti, quest'ultimo finì per influenzare numerosi altri artisti delle generazioni successive, primi tra tutti Van Gogh, Manet, Degas, Odilon Redon, ed, ancora, Cézanne, Matisse, Kandinskij e Gauguin.

Di Delacroix questi artisti ammirarono anche il tocco «sfiocchettato», mentre la rapidità d'esecuzione e la violenza degli sfondi dei suoi dipinti preludono agli studi della pittura fauve, espressionista e persino astratta.

Eugène Delacroix | Niccolò Paganini, 1832

Del Romanticismo, insomma, Delacroix incarnò la passione per l'esotismo, lo slancio creativo, la forte fascinazione per le «sublimi forze» della natura e le loro manifestazioni spesso violente, la rivalutazione del Medioevo (rivissuto attraverso gli scritti di Lord Byron e di Walter Scott) e l'insofferenza agli schematismi accademici, da lui ritenuti inadeguati e mortificanti.

Spinto dalla volontà di sperimentare nuovi territori e di ampliare il proprio percorso professionale Delacroix sperimentò tutti i generi e tutte le tecniche: egli, infatti, trattò temi mitologici, letterari, storici, militari, ritratti, nature morte e paesaggi, ed impiegò la decorazione murale, i quadri di cavalletto, l'olio, l'affresco, il pastello e l'acquerello.
Ebbene, Delacroix nella sua produzione rivelò sempre la volontà di conciliare creatività individuale, personalità e sentimenti, rompendo con i dogmatismi accademici e «liberando l'immaginazione», in piena linea con le sue idee estetiche secondo cui «la prima qualità di un quadro è di essere una gioia per l’occhio». | Fonte: © Wikipedia























































Eugene Delacroix | Portrait of Frédéric Chopin, 1838, Louvre

Eugene Delacroix Portrait of George Sand, 1838 Ordrupgaard Museum, Copenhagen

Eugène Delacroix | Portrait of Frédéric Chopin and George Sand, 1838 - Unfinished

Eugène Delacroix | Michelangelo in his Studio