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Mattia Preti | Baroque Era painter

Mattia Preti (24 February 1613 - 3 January 1699) was an Italian Baroque artist🎨 who worked in Italy and Malta. He was appointed a Member of the Order of Saint John.
Born in the small town of Taverna in Calabria, Preti was called Il Cavalier Calabrese (the Calabrian Knight) after appointment as a Knight of the Order of St. John (Knights of Malta) in 1660.
His early apprenticeship is said to have been with the "Caravaggist" Giovanni Battista Caracciolo, which may account for his lifelong interest in the style of Caravaggio🎨.



Probably before 1630, Preti joined his brother Gregorio (also a painter), in Rome, where he became familiar with the techniques of Caravaggio and his school as well as with the work of Guercino🎨, Rubens🎨, Guido Reni🎨, and Giovanni Lanfranco.
In Rome, he painted fresco cycles in the churches of Sant'Andrea della Valle and San Carlo ai Catinari.
Between 1644-1646, he may have spent time in Venice, but remained based in Rome until 1653, returning later in 1660-61.



He painted frescoes for the church of San Biagio at Modena and participated in the fresco decoration of the Palazzo Pamphilj in Valmontone (documented 1660-61), where he worked along with Pier Francesco Mola, Gaspar Dughet, Francesco Cozza, Giovanni Battista Tassi (il Cortonese), and Guglielmo Cortese.
During most of 1653-1660, he worked in Naples, where he was influenced by another major painter of his era, Luca Giordano.
One of Preti's masterpieces were a series of large frescoes, ex-votos of the plague (which were painted on seven city gates but have since been lost to the ravages of time), depicting the Virgin or saints delivering people from the plague. Two sketches are in the Capodimonte Museum in Naples.



The bozzetto of the Virgin with the baby Jesus looming over the dying and their burial parties envisions a Last Judgement presided over by a woman.
Preti also won a commission to supervise the construction, carving, and gilding for the nave and transept of San Pietro a Maiella.
Having been made a Knight of Grace in the Order of St John, he visited the order’s headquarters in Malta in 1659 and spent most of the remainder of his life there.
Preti transformed the interior of St. John's Co-Cathedral in Valletta with a huge series of paintings on the life and martyrdom of St. John the Baptist (1661-1666).



In Malta one also can find many paintings of Preti in private collections and in parish churches.
His increased reputation led to an expanded circle of patrons, and he received commissions from all over Europe.
Preti was fortunate to enjoy a long career and have a considerable artistic output.
His paintings, representative of the exuberant late Baroque style, are held by many great museums, including important collections in Naples, Valletta, and in his hometown of Taverna. |© Wikipedia



































Mattia Preti (Taverna, 25 febbraio 1613 - La Valletta, 3 gennaio 1699) è stato un pittore Italiano🎨, cittadino del Regno di Napoli.
È detto anche il Cavaliere Calabrese perché nato in Calabria e fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma. Attivo nella penisola italiana e a Malta in un lunghissimo arco di tempo - la sua carriera durò oltre sessant'anni - fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana.

  • Gli esordi calabresi

Mattia Preti nacque a Taverna, in provincia di Catanzaro, piccolo centro della Sila catanzarese, ai margini della scena culturalmente più viva del suo tempo. Il clima che vi si respirava non doveva discostarsi troppo dalla rielaborazione in chiave locale degli esempi del tardo manierismo meridionale, testimoniati dalla pittura di Giovanni Balducci, Giovanni Bernardino Azzolino e Fabrizio Santafede. Gli stimoli più rilevanti furono probabilmente di altra natura.
Preti nasce terzo di una numerosa stirpe appartenente al ceto intermedio delle famiglie "onorate", non ricche di possedimenti o beni materiali ma di "qualità morali e intellettuali", come rilevò nel 1929 Alfonso Frangipane, il più tenace e assiduo ricercatore di documenti pretiani, ricordando la separazione fra ceti elaborata nel 1605.
La madre, Innocenza Schipani, apparteneva ad una delle quattordici famiglie nobili di Taverna, da tempo insediata nel borgo di San Martino, nella cui chiesa parrocchiale possedeva una cappella gentilizia che ospitò il battesimo del piccolo Mattia il 26 febbraio 1613, due giorni dopo la nascita.
Il suo precettore fu don Marcello Anania, parroco della chiesa di Santa Barbara di Taverna, che lo istruì «nella grammatica e nelle buone lettere, nel corso dei quali studiò spinto da un genio naturale, solea copiare alcune stampe degli elementi del disegno lasciate in casa da Gregorio suo fratello, allorch'ei partì per Roma».


  • Il periodo romano

Nel 1630 si trasferì a Roma, dove abitò nei primi anni insieme al fratello maggiore Gregorio, anche lui pittore e di una decina d'anni più grande. Conobbe le tecniche del Caravaggio e dei suoi seguaci, da cui fu fortemente influenzato.
A questo periodo risalgono gli affreschi di San Giovanni Calibita, di San Carlo ai Catinari e di Sant'Andrea della Valle in Roma. Rimase a Roma per quasi venticinque anni, ma si recò spesso in viaggio per l'Italia e l'estero (Spagna e Fiandre soprattutto), avendo contatti con i pittori emiliani della generazione precedente, quali Guercino e Giovanni Lanfranco, che influenzarono ulteriormente la sua pittura.


  • A Napoli

Dal 1653 si trasferì a Napoli, dove subirà l'influenza di un altro grande pittore più giovane, Luca Giordano.
Nella città partenopea il Preti contribuì a dare sviluppo alla scuola pittorica napoletana.
Tra il 1657-1659 affrescò le porte della città durante la peste; di queste opere rimane oggi solo quella su porta San Gennaro.
Inoltre sulla volta di San Pietro a Majella dipinse la vita di San Pietro Celestino e Santa Caterina d'Alessandria.
Risalenti al suo periodo napoletano, diverse altre furono le opere compiute dal Preti. Vi fu infatti il Ritorno del figliol prodigo al Palazzo Reale e altre tele conservate in alcune chiese napoletane.


  • A Malta

Nel 1661 l'artista si trasferì a Malta, chiamato dal Gran maestro dell'ordine di Malta Raphael Cotoner. Sull'isola realizzò buona parte della decorazione della Concattedrale di San Giovanni a La Valletta e la Conversione di San Paolo, nella vecchia Cattedrale di San Paolo a Medina per conto dei Cavalieri Ospitalieri, e altre opere per le varie chiese maltesi.
Secondo lo storico dell'arte Antonio Sergi, Mattia Preti avrebbe realizzato a Malta un totale di circa 400 opere tra tele e affreschi. Dal 1672 riesce a realizzare numerose opere nelle chiese della sua città natale, Taverna. Morì nel 1699 a La Valletta.
  • Onorificenze
Cavaliere di Grazia dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme.