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Pablo Picasso | Produzione artistica

Periodo blu

Partendo dal 1901 lo stile pittorico di Picasso incominciò a presentare tratti originali e nuove soluzioni artistiche; in quell'anno, infatti, ha inizio il cosiddetto «periodo blu», che si protrae sino alla primavera del 1904.

Questa fase artistica picassiana, come già accennato, scaturì in seguito alla morte suicida dell'amico Carlos Casagemas, come affermato dallo stesso maestro andaluso:
«Quando mi resi conto che Casagemas era morto, incominciai a dipingere in blu» - Pablo Picasso



I dipinti appartenenti al periodo blu sono dominati da toni freddi e spenti, affidati all'utilizzo monocromatico del colore blu, in tutte le sue sfumature possibili: Picasso scelse il blu, colore allo stesso tempo bello e spietato, in ragione della sua forza espressiva, ma soprattutto per la sua pregnante valenza psicologica, che consente di trascendere dalle naturalistiche descrizioni.
È in questo modo che Picasso, colorando le proprie opere di blu e riducendo al minimo gli elementi decorativi, denuncia la progressiva decadenza del mondo intorno a sé, trattando temi quali la miseria, la malattia, la vecchiaia e l'infermità.
Le opere del periodo blu «rivelano una malinconia sottile e poetica ed una malcelata inquietudine personale» e sono popolate da personaggi senza speranza, perlopiù poveri ed emarginati: esiliati, disperati, arlecchini, detenuti e mendicanti sono figure che Picasso indaga impietosamente, caricandole di una matrice patetica e di un alone di mistero e di tristezza.


Periodo rosa

A partire dalla tarda primavera del 1904 fino al 1906, Picasso smise di usare il blu, considerandolo freddo e impersonale, e adottò una tavolozza composta da gradazioni più calde e delicate, dando così inizio a quello che i critici definiscono periodo rosa.
Il colore qui impiegato, come si può facilmente dedurre, è il rosa nelle sue sfumature più tenere e chiare, che danno vita ad un'atmosfera ingenua, fanciullesca, quasi dolcificata, enfatizzata dalla morbidezza e dall'eleganza del disegno.

Il passaggio dal periodo blu a quello rosa non interessa solo l'apparato cromatico, reso con tinte pastello, diafane, sospese, ma coinvolge anche i motivi.
L'atmosfera decadente del periodo blu, infatti, qui cede il posto al mondo del circo, popolato da agili acrobati, bambini, pagliacci corpulenti, equilibristi vestiti in guaina arlecchina e fragili ballerine; si viene così a creare un mondo dall'atmosfera idilliaca, sospesa tra realtà e fantasia, in linea con la tensione onirica delle opere naïf di Henri Rousseau, che Picasso avrebbe poi conosciuto ed apprezzato.


Il maestro andaluso, in questo modo, intendeva esprimere una visione maggiormente ottimistica del mondo, libera della componente tragica del periodo blu, ma ancora carica di un senso di infinita malinconia, come notato dalla Stein:

«Quando dico che il periodo rosa è lieve e felice, questo è relativo: i soggetti felici erano un po' malinconici [...] tuttavia, dal punto di vista di Picasso, fu un periodo lieve, felice, gioioso, un periodo in cui si contentò di vedere le cose come le vedeva chiunque» - Gertrude Stein.


Cubismo

Per superare ogni forma tradizionale di rappresentazione del mondo, sino ad allora ritratto rispettando le dinamiche della visione ottica umana, al principio del Novecento, Picasso - meditando sulle ricerche artistiche di Cézanne, Gauguin, Van Gogh e Manet, che pure tentarono di abbandonare le norme accademiche - ideò un nuovo modo di dipingere, cristallizzato nella definizione di «cubismo».
Quello cubista è stato un modo di dipingere totalmente inedito e originale. Picasso e Braque, infatti, dipingono oggetti della realtà quotidiana (chitarre, violini, boccali, frutta) frammentandoli in diverse schegge di realtà, viste tutte da angolazioni diverse, e poi finalmente sovrapposte in un nuovo ordine.


Questo per mostrare lo scorrere del tempo e le diverse sensazioni e percezioni che si hanno di fronte a uno stesso oggetto in due momenti diversi, facendo riferimento alle teorie del filosofo francese Henri Bergson.
In questo modo si giunge ad una rappresentazione delle cose nella loro interezza, in profonda antitesi con la pittura tradizionale, che avrebbe dipinto lo stesso oggetto frontalmente, trattando in questo modo una sola dimensione.
Nel 1954 Picasso espose nella Mostra del disegno e dell'incisione contemporanea insieme con Ibrahim Kodra, Modigliani, Rouault e Dufy a Chiavari. | Fonte; © Wikipedia