Textual description of firstImageUrl

Lorenzo di Credi (1458-1537) High Renaissance painter

Born the son of a goldsmith in 1457 or 1459, Lorenzo di Credi was, with Leonardo da Vinci and Perugino, a pupil in the Florentine workshop of Andrea del Verrocchio, where he is first recorded in 1480 as a poorly paid assistant
During the master's absence in 1482-1483, Lorenzo took over the shop, and he became Verrocchio's heir upon Andrea's death in 1488.
Though not a very original painter, Lorenzo was technically proficient, with the result that the meticulously detailed, enamel-like surfaces of his pictures are, as a rule, better preserved than are the works of his teacher or his fellow pupils.


Lorenzo di Credi by Perugino

Lorenzo continued Verrocchio's style well into the sixteenth century, and the commissions he received were, accordingly, conservative in character, and mainly for half-length devotional pictures and altarpieces.
Several of his patrons are known to have had ties to the religious reform movement instituted by Savonarola.
Lorenzo painted very few secular works, but he was sought after as a portraitist; among his finest works is a series of keenly observant metalpoint drawings of the heads of men, women and children.
As a prominent member of the Florentine artistic community, Lorenzo was appointed in 1504 to the committee charged with deciding the placement of Michelangelo's David, and he remained active as a painter, despite his retardataire style, into the 1520s.
He died in 1536. | © National Gallery of Art (NGA)












Lorenzo di Credi, Lorenzo d'Andrea d'Oderigo (Firenze, 1459/1460 - Firenze, 1537), è stato un pittore Italiano, allievo del Verrocchio che lo nominò suo erede, resse la bottega di quest'ultimo, quando era impegnato a Venezia nella statua equestre del Colleoni e ne riportò a Firenze la salma da Venezia dove il Verrocchio era morto nel 1488.
La sua formazione avvenne nella bottega del Verrocchio da cui derivò lo stile finito costruito con linee incisive e precise, modi che influenzarono il suo condiscepolo Leonardo, successivamente le parti si scambiarono e fu Lorenzo ad accogliere lo sfumato e le sottilissime velature di Leonardo.
Per la bottega eseguì la Madonna di Piazza nel Duomo di Pistoia, opera commissionata al Verrocchio, completata con l'aiuto di altri allievi tra cui Perugino e forse Leonardo da Vinci (del quale si ipotizza la paternità della tavoletta della predella raffigurante l'Annunciazione, spesso attribuita però allo stesso Lorenzo).


Tra le opere giovanili sono la Madonna col Bambino della Galleria Sabauda di Torino, il tondo con l'Adorazione del Bambino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, successive sono la Madonna e santi del Louvre datata al 1493 e l'Adorazione dei pastori degli Uffizi.
In particolare, ha suscitato un acceso dibattito il Ritratto di Caterina Sforza o Dama dei gelsomini, oggi conservato a Forlì, nella Pinacoteca civica, soprattutto da quando una studiosa tedesca, Magdalena Soest, studiandolo accuratamente, è giunta alla conclusione che Monna Lisa sia in realtà Caterina Sforza.
Questi lavori sono considerati i migliori della sua produzione, in cui unì gli influssi verrocchieschi con suggestioni delle morbidezze di Leonardo e un'attenzione al dettaglio di stampo fiammingo.
A Fiesole, invece, eseguì importanti rimaneggiamenti alla prima delle tre tavole del Beato Angelico per gli altari della chiesa di San Domenico: la cosiddetta Pala di Fiesole (sue le architetture, il baldacchino, il paesaggio e l'ampliamento del pavimento).
Nella canonica della Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve si trova un dipinto rappresentante la Madonna col Bambino a lui attribuito.
Dopo il 1497 divenne seguace di Savonarola e respinse i soggetti profani. Nella sua attività matura guardò anche a Fra Bartolomeo, Perugino e al giovane Raffaello, di questa fase sono la Crocifissione del Museo di Gottinga, l'Annunciazione di Cambridge.
Tra i suoi disegni si ricorda la Testa di giovinetto all'Albertina di Vienna e la Testa di giovine con berretto piatto al Museum Kunstpalast di Düsseldorf. | © Wikipedia