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Ambrogio de Predis | Renaissance painter

Giovanni Ambrogio de Predis (1455-1508) was an Italian Renaissance painter, illuminator and designer of coins active in Milan.
Ambrogio gained a reputation as a portraitist, including as a painter of miniatures, at the court of Ludovico Sforza.

Life

Ambrogio de Predis was born in a family of artists from Lombardy.



His brothers and half-brothers including Evangelista, Bernardino and Cristoforo were also painters.
Little is known about his training.
He initially worked as an illuminator in collaboration with his half-brother Cristoforo.
He produced seven miniatures for a Book of Hours in 1472 (the work no longer exists) and again for a Book of Hours in 1474.

He then worked on designs for the local mint in Milan along with his brother Bernardino.
He subsequently worked for the court of the Sforzas for a number of years, mainly as a portrait painter.
It is during this time that he offered hospitality to Leonardo da Vinci when he arrived in Milan.
A marriage was arranged between Emperor Maximilian I and Bianca Maria Sforza, niece of Ludovico il Moro, but before the former would commit to the arrangement, he requested a portrait of his proposed bride.


The portrait of Bianca Maria was painted by Ambrogio, who followed her to Innsbruck after the wedding in 1493, and there he worked for several years in the lady's service before returning to Milan, where he designed coins for the mint, designed and supervised tapestry works, and prepared stage scenery.
In 1502 he produced his only surviving signed and dated work, a portrait of the Emperor Maximilian.
Much of Ambrogio de Predis's artistic output remains in dispute.

Work

He and his brother Evangelista are known to have collaborated with Leonardo da Vinci on the painting of the Virgin of the Rocks for the altarpiece in the chapel of the Confraternity of the Immaculate Conception at the Church of San Francesco Grande, Milan.
Leonardo painted the central panel with the Virgin of the Rocks (National Gallery, London), while the two brothers created the side panels.
The side panels for the Virgin of the Rocks, now in the National Gallery, London were stated by the brothers to have been painted by them during the legal dispute over the altarpiece, and this is accepted by art historians. | Source: © Wikipedia







Giovanni Ambrogio De Predis (1455 circa - Milano, 1509) è stato un pittore e miniaturista Italiano.
Molti suoi colleghi milanesi per aggiornarsi ed imparare al meglio la tecnica pittorica non scelsero le città del centro Italia, ma si recarono al nord, nelle Fiandre: Zanetto Bugatto, uno dei pittori preferiti della corte sforzesca, per esempio, venne inviato presso la bottega di Rogier van der Weyden tra il 1460 ed il '63.
L'arte milanese era quindi un miscuglio di stili diversi: su una forte e sempre apprezzata base di gotico internazionale (materia soprattutto dei fratelli Zavattari), si innestano certe peculiarità fiamminghe (nei ritratti, soprattutto, e nella resa pittorica dei particolari tipici di un certo stile lombardo); non mancarono le influenze più moderne come quelle del bresciano Vincenzo Foppa, quelle ferraresi, quelle mantegnesche.


Alla fine degli anni '70 arrivò in città Bramante, che con la sua imponenza fece cambiare in modo definitivo il corso dell'arte milanese.
È in questo ambiente che lo stile della nuova generazione di artisti lombardi si è andato formando; nei ritratti di Ambrogio, impostati alla fiamminga, vi è qualche rimanenza di gotico cortese, la visione limpida dei nordici, e, in nuce, un potenziale accenno di modernità.
Tutte insieme, queste caratteristiche formano il tipico pittore milanese.

Nel 1491 Ambrogio si reca a Roma, nel 1493 è ad Innsbruck alla corte di Massimiliano I d'Asburgo, probabilmente come ritrattista ufficiale; nel 1494 è a Milano; in quest'anno realizza la miniatura col "ritratto di Massimiliano Sforza".
È un artista già affermato, con una fama diffusa di ritrattista, ma che è anche imprenditore e gestore della bottega famigliare, e svolge incarichi diplomatici per la corte del Moro.


Queste sue molteplici attività spiegano in parte il numero limitato di dipinti che ci ha lasciato, e la chiamata di Leonardo come collaboratore per l'ancona della Vergine delle Rocce.
La prima importante commessa di Leonardo a Milano fu concordata il 25 aprile 1483 con Ambrogio ed Evangelista de Predis.
Si trattava della pala d'altare per la cappella della Confraternita della Concezione Immacolata, nella chiesa di San Francesco Grande, meglio conosciuta come la Vergine delle Rocce.

La bottega dei de Predis si doveva occupare della coloritura e doratura della cornice lignea dell'ancona, intagliata da Giacomo del Maino, e delle predelle laterali, mentre all'artista toscano toccò l'invenzione della pala.
Il rapporto con Leonardo non è ancora chiarito; il toscano abitò fin dall'inizio in una casa che per lui trovarono i de Predis in Porta Ticinese, vicina a quella di Ambrogio.


Ambrogio, di pochi anni più giovane di Leonardo ed artista già ben formato e inserito nella corte milanese ed in quella imperiale, diventerà in breve il più anziano ed il primo tra i seguaci di Leonardo, cambiando radicalmente il suo stile, mentre gli altri pittori in città (tranne quelli che Leonardo conobbe di persona ed istruì, come Salaì, Giovanni Antonio Boltraffio, Francesco Napoletano, eccetera) non si accosteranno al toscano fino al primo decennio del Cinquecento.

Nel 1502 si reca nuovamente ad Innsbruck in modo da poter realizzare il "Ritratto dell'imperatore".
Nei ritratti rimane ancora forte l'impronta della tradizione lombarda, queste caratteristiche, come il profilo, erano richieste esplicitamente dai committenti. Gli altri suoi dipinti hanno invece una fortissima connotazione leonardesca.


Nel 1506 è di nuovo ad Innsbruck per l'esecuzione dei capi di abbigliamento della corte imperiale, mentre in questi stessi anni è al centro (con Leonardo e il nipote Leonardo de Predis) di una lite intorno alla Vergine delle Rocce.
Tornato Leonardo a Milano nel 1506, la lite viene in qualche modo sedata.
Nel 1508 ad Ambrogio è commissionata una copia della pala leonardesca, che porterà a termine con le indicazioni e la sovrintendenza del toscano (forse quella conservata in Santa Giustina ad Affori). | Fonte: © Wikipedia