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Giambologna | Hercules and the Centaur Nessus, 1599

The marble group of Hercules and the Centaur Nessus, was completed in 1599 by Flemish sculptor Giambologna, born Jean Boulogne (1529-1608). The sculpture was carved, impressively, from a single block of marble by Giambologna and it sits in the open-air gallery Loggia dei Lanzi on the Piazza della Signoria in Florence, among the square's other famous marble occupants.
Showing an advanced understanding of anatomy - visible in Hercules' rib cage, showing through his taut skin and the veined legs of the centaur, poised in battle - Giambologna's statue is a powerful evocation of the strength of mortal man.



Greatly influenced by Michelangelo, but an expert in his own Mannerist style, Giambologna's stone carvings exhibit a focus on beauty rather than emotion.
Under the influence of Georgio Vasari, Giambologna became one of the Medici's most important court sculptors. Fearing he could be enticed into full-time employment by the Spanish or Austrian Habsburgs he was interred in a chapel of his own design in the Santissima Annuniziata - a Basilica in Florence.
In Greek mythology, it is the robe of Nessus, poisoned with the slain centaur's blood that kills Hercules after his wife gives it to him, burning Hercules and compelling him to throw himself on a funeral pyre. Metaphorically the 'Robe of Nessus' represents a source of inescapable misfortune and features in the works of Shakespeare, T.S. Eliot and Alexandre Dumas.



Hercules /Heracles (Ηρακλῆς) is one of the most important heroes in Greek mythology. He was the son of Jupiter and Alcmena, a Theban princess. He is regarded as the embodiment of physical strength and courage.
Nessus (Νέσσος) is known for his role in the story of the Tunic of Nessus. After carrying Deianeira, the wife of Heracles, across the river, he attempted to force himself upon her. Heracles saw this from across the river and shot a Hydra-poisoned arrow into Nessus's breast. As a final act of malice, Nessus told Deianeira, as he lay dying, that his blood would ensure that Heracles would be true to her forever.
Deianeira foolishly believed him. Later, when her trust began to wane because of Iole, she spread the centaur's blood on a robe and gave it to her husband. Heracles went to a gathering of heroes, where his passion got the better of him. Meanwhile, Deianeira accidentally spilled a portion of the centaur's blood onto the floor. To her horror, it began to fume by the light of the rising sun.
She instantly recognized it as poison and sent her messenger to warn Heracles but it was too late. Heracles lay dying slowly and painfully as the robe burned his skin - either in actual flames or by the heat of poison. He died a noble death on a funeral pyre of oak branches. Heracles was then taken to Mount Olympus by Zeus and welcomed amongst the gods for his heroic exploits. A similar theme appears in certain versions of the story of Medea.
Sophocles' play Trachiniae (Women of Trachis) is extensively based on a retelling of this myth.






Ercole e il Centauro Nesso è una statua marmorea dello scultore Giambologna, collocata a Firenze nella Loggia dei Lanzi.
Giambologna è il nome italianizzato di Jean Boulogne (Douai 1529 - Firenze 1608) scultore venuto dalle Fiandre a Roma nel 1550; da considerare profondamente italiano per spirito ed educazione; egli riuscì ad accogliere la lezione di Michelangelo e a trovare la misura del manierismo.
Questo gruppo scultoreo fu collocato dapprima, nel 1599, sul Canto dei Carnesecchi a Firenze, poi lo si trasferì sotto il loggiato degli Uffizi, dal lato meridionale; più tardi fu posto sulla piazzetta che si trova vicina al Ponte Vecchio, sulla riva sinistra dell'Arno e, nel 1812, trovò la sua sede definitiva nella Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria.
La scultura è caratterizzata dalla grande forza plastica espressa dalla poderosa torsione, quasi elastica, del corpo del centauro Nesso, piegato dalla forza di Ercole.

Il Centauro Nesso (Νέσσος) figlio di Issione e di Nefele, è una delle figure mitologiche del ciclo di Ercole o Eracle (Ηρακλῆς)
Nesso viveva sulle rive del fiume Eveno e usava traghettare i viaggiatori sull'altra sponda. Un giorno Eracle si trovò a passare il fiume assieme alla sua seconda moglie Deianira. Nesso si rifiutò di traghettare i due nello stesso momento, cosicché Eracle guadò il fiume da solo.
Quando Nesso si trovò ad avere in groppa la sola Deianira, tentò di rapirla dandosi alla fuga, ma fu ucciso da una freccia di Eracle. Nell'agonia, Nesso rivelò a Deianira che se ella avesse raccolto il suo sangue e ne avesse intriso una veste avrebbe potuto contare sull'amore eterno di Eracle: infatti ogni volta che Eracle avesse mostrato interesse verso un'altra donna sarebbe bastato che l'uomo indossasse quella veste per ritornare devoto a Deianira; l'imprudente donna seguì il consiglio.
Anni dopo, dopo la vittoriosa spedizione contro Ecalia, il vincitore Eracle che portava con sé la bella Iole, figlia del defunto re di Ecalia, si fermò a qualche distanza da Trachis e inviò Lica, un suo compagno, alla moglie Deianira per prendere una veste bianca per sacrificare.
Lica raccontò tutto a Deianira, e questa, temendo la bellezza di Iole, consegnò a Lica la camicia di Nesso. Appena Eracle la indossò fu colto da terribili dolori, in quanto il sangue del centauro era contaminato dal veleno della freccia che lo aveva ucciso, intinta anni prima nel sangue dell'Idra di Lerna. Eracle, impazzito dal dolore, uccise Lica e ordinò di costruire una pira funebre su cui si fece bruciare. Deianira, impazzita per il rimorso, si impiccò.