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Hermann Corrodi | Vedutist painter

Primarily a Landscape artist, who became famous as an Orientalist painter, Hermann David Salomon Corrodi was born in Italy (Frascati) in 1844. He died in Roma in 1905.
He was brought up in an artistic family and, from 1860, he studied in the studio of Alexandre Calame in Geneva. In 1866 he entered the Fine Art Academy in Roma, studying with his father, the artist Salomon Corrodi.
He then travelled throughout Europe, North Africa and the Middle East, visiting Egypt, Syria, Cyprus, Constantinopolis and Montenegro, soon building an international reputation as a genre and landscape painter.
In 1872, he studied in Paris, exhibited his works at Munich International Exhibition, and travelled to London where the Royal Family purchased several of his pictures. In 1873, he was awarded a Gold medal at the Vienna Universal Exhibition.



From 1876, he used to spend winters in Roma and summers in Baden-Baden, where the German aristocracy commissioned his works, as Kayser Wilhelm II who acquired his «Dôme du Rocher de Jerusalem».
He was very appreciated by the English Royal Court and exhibited frequently in London; in 1881 «Storm in the desert, Egypt» was presented at The Royal Academy.
He also exhibited in Roma, Vienna and Paris,(1900 International Exhibition) receiving many prizes and honours.
In 1893, he was knighted ‘Accademico di Merito’ by the Academia de San Luca where he had been a long time professor. He painted in his studio in Roma, inspired by the sketches and studies he had accumulated during his numerous journeys in the Middle East and using many of the oriental artefacts he had brought back with him.
His style is academic, his paintings are mostly orientalist landscapes, oriental streets and markets scenes, depicted in a combination of earthy and bright colours, very often with the Egyptian pyramids in the background.






























CORRODI (in alcuni documenti svizzeri Korradi), Hermann. - Figlio del pittore di origine svizzera Salomone di Emilie Ruegger, nacque il 23 luglio 1844 a Frascati, dove spesso la famiglia, che risiedeva a Roma, si recava a villeggiare durante l'estate (Kopf, 1899). Sulla sua formazione artistica, come su quella del fratello minore Arnold, ebbe grande influenza il padre che li educò a dipingere "secondo natura", ponendo particolare attenzione agli effetti di luce e al gioco dei colori. Nel 1860 andò, con Arnold, a completare gli studi a Ginevra dove i due giovani artisti frequentarono lo studio di A. Calame (Corrodi, 1895, p. 22). Il C. studiò, inoltre, presso l'Accademia di S. Luca a Roma. Dal 1866 risulta tra i membri del Deutsches Künstlerverein (Noack, 1927, II).
Nei suoi numerosi viaggi in Europa, allacciò rapporti con le corti e con altri importanti committenti. Nel 1872 si recò con Arnold a Parigi dove i due fratelli ebbero occasione di conoscere, fra gli altri, Meissonier e Gérôme. Da Parigi fecero un breve viaggio a Londra, ospiti di L. Alma Tadema e poco dopo si recarono a Monaco per visitare l'esposizione internazionale (Corrodi, 1895, pp. 32-34). Dopo un breve soggiorno a Capri (1873), si recarono a Vienna dove il C. fu premiato con medaglia d'oro all'esposizione annuale per un quadro raffigurante un Bosco di pini (Noack, 1912).


Nel 1874, sconvolto dalla morte prematura di Arnold al quale era legatissimo, e col quale condivideva lo studio prima in via dei Greci, poi in via degli Incurabili (Noack, 1927, II), attraversò un periodo di disorientamento che si ripercosse sul ritmo della sua attività. In seguito, anche grazie al matrimonio con un'inglese avvenuto nel 1876, poté intensificare i suoi rapporti di lavoro con l'Inghilterra. Facendo capo sempre a Roma, dove gli sposi si stabilirono in via S. Sebastianello, 3, il C. riprese a viaggiare visitando Costantinopoli, la Siria, l'Egitto, il Montenegro, la Corsica.
L'Oriente lo attraeva non solo per la singolarità esotica dei paesaggi, ma anche perché, in quanto culla delle religioni, esercitava su di lui un fascino particolare, offrendogli nuovi motivi di ispirazione: un quadro raffigurante La fontana sacra davanti alla moschea di Omar a Gerusalemme fu acquistato da Guglielmo II per la sua collezione privata (Künstchronik, 1892-93); alcune vedute di Cipro andarono a far parte delle collezioni private della famiglia reale inglese.


Per vari anni il C. tenne, per i mesi estivi, degli ateliers a Baden-Baden e a Homburg, da dove poté arricchire la rete dei suoi rapporti con la committenza europea di più alto livello e in particolare con la corte tedesca.


Nel gennaio del 1892, nella sua abitazione di via S. Sebastianello scoppiò un incendio che distrusse gran parte delle sue proprietà artistiche: fra l'altro una ricca collezione di oggetti orientali e le opere lasciate dal fratello Arnold.
All'inizio del sec. XX, poco prima di morire, fece costruire, fra piazza del Popolo e ponte Margherita, una grande casa studio con ambienti per mostre, dove sistemò tutte le sue opere, ma l'artista morì, il 30 genn. 1905, a Roma, senza vederla terminata.


È assai difficile, se non impossibile, mettere insieme un catalogo delle opere del C., che in gran parte sono andate disperse o si trovano in collezioni private e perciò non facilmente reperibili.
A Roma si conservano nella Galleria comunale di arte moderna a palazzo Braschi due acquerelli firmati, Paesaggio e Laghetto, di accurata esecuzione; nelle sale di palazzo Montecitorio è esposta La torre di Napoleone in Corsica, che era stata donata dalla vedova del C. alla Galleria nazionale d'arte moderna (Callari, 1909), come pure dono della vedova è una veduta di Mestre che si trova nel deposito dell'Accademia di S. Luca (lettera del 18 marzo 1905, nell'Archivio dell'Accademia, vol. 190 n. 20).
A Zurigo, nel Kunsthaus, si conserva La torre di Carlo V presso La Spezia, olio firmato, e nella Graphische Sammlung der Eidgenössischen technischen Hochschule, oltre che nel Kunsthaus, si trovano numerose incisioni con paesaggi fluviali.
Alcuni dipinti del C. fanno parte delle collezioni della regina d'Inghilterra, tra i quali: Veduta della costa italiana e Veduta della Campagna romana (firmati a Roma); La regina Vittoria sulla terrazza di villa Palmieri; Veduta della laguna a Chioggia; Sirene in una grotta a Capri; Bagnante. | di Sabina Magnani © Treccani, Enciclopedia Italiana.